Scrivere la propria candidatura in italiano e non nella lingua del ricevente e fare accenno ai riferimenti come se si dovesse dialogare con un connazionale. Il voto di laurea in 110 è bandito: va tradotto nell'equivalente in inglese, cioè «first». E altrettanto strano suona il voto del liceo in sessantesimi o il tipo di laurea. Non bisogna dilungarsi in specifiche come il sesso, data di nascita, che nei paesi anglosassoni sono addirittura elementi da censurare, perché discriminatori. È vietato scrivere curriculum lunghi, che superano le due facciate di un foglio A4. In caso contrario 20 documenti su 100 finiscono nel cestino. È sbagliato anche spedire solo il curriculum non corredato da una fotografia che va scelta rigorosamente solo se in contesti professionali. Non è ben visto il formato Europass, se da una parte è facile da leggere, dall'altro non permette di indicare informazioni specifiche per la posizione in questione e impedisce di mettere in risalto individualità e creatività. La tipologia più utilizzata rimane quella cronologica, che illustra dalla più recente alla più vecchia le esperienze di lavoro e di formazione. Dal punto di vista della grammatica, evitare i «ma» e le frasi negative. Non bisogna mentire e sono vietati i luoghi comuni e i giochi di parole.
Il curriculum non deve essere disordinato e confusionario. Deve essere dettagliato, ma breve. Semplice ed efficace. Le informazioni devono essere suddivise in blocchi. Non bisogna inviare lo stesso curriculum (e la stessa lettera di accompagnamento) per qualsiasi offerta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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