La crisi mette il pranzo nel sacco Uno su quattro si butta sul pic-nic

La crisi mette il pranzo nel sacco Uno su quattro si butta sul pic-nic

RomaA Ferragosto la crisi economica finisce nel sacco. Quello delle provviste. Secondo una ricerca condotta da Swg per Coldiretti il 33 per cento degli italiani in ferie (quindi i più fortunati) si prepara da solo un kit di sopravvivenza alimentare da portare in spiaggia, nella camminata in montagna o per la sosta del dopo-museo in una città d'arte. La cosa che colpisce è che soltanto nel 2011 la percentuale dei «fagottari», come viene chiamata con affettuoso sarcasmo la tribù del pranzo al sacco, era del 19 per cento, poco più della metà di oggi. E la tendenza dell'estate viene confermata anche per il giorno di Ferragosto, tradizionalmente destinato a kermesse gastronomiche (e gastriche) che poco si sposano con le alte temperature e anche - diciamoci la verità - con la stringatezza dell'abbigliamento. Un'altra ricerca della Coldiretti ci dice che oggi, Feriae Augustae, un italiano su quattro opterà per un pic nic: il 24 per cento. Un dato appena inferiore a quello di chi proprio non sa rinunciare al pranzo oversize a casa con i parenti (27 per cento) e pari a quello di chi invece si comporterà normalmente (Ferragosto? Chi era costui?). In drammatico calo invece quanti sceglieranno trattorie, pizzerie e ristoranti: solo il 7 per cento. Un dato coerente con l'allarme lanciato pochi giorni fa da Confesercenti: nel 2011 nel nostro Paese hanno chiuso 9mila ristoranti in più di quanti abbiano aperto.
In realtà (e per fortuna) non tutto può ridursi solo a una faccenda di tasche vuote. «La scelta del pranzo al sacco o del pic nic - ci dice Silvia Bosco, segretario nazionale di Terranostra-Coldiretti - non è solo legata alla crisi economica, ma anche alla volontà di riscoprire i prodotti tradizionali di ogni stagione». Non è un caso che Coldiretti registra anche un vero e proprio boom delle sagre gastronomiche: ogni giorno dell'estate in Italia si tengono circa mille sagre (da quelle imperdibili a quelle un po' cialtronesche) con un giro d'affari di circa 350 milioni di euro. «C'è una voglia di legare l'esperienza gastronomica alla visita di un territorio. E una voglia di partecipare un prima persona», conferma Bosco. Insomma, l'uomo che va verso il cibo e non viceversa. Quasi meglio del chilometro zero. «E infatti - aggiunge Bosco - c'è un altro dato su cui riflettere: a Ferragosto saranno 250mila gli italiani che pranzeranno negli agriturismi, una formula che è l'ideale via di mezzo tra la tradizionale dimensione familiare del pranzo festivo e la voglia di stare all'aria aperta». A completare il quadro c'è il successo dei 6512 punti vendita tra mercati, botteghe e spacci aziendali degli agricoltori di Campagna Amica.
Ma cosa mettono gli italiani nel loro panierino ferragostano? L'elemento più presente è la frutta, scelta dal 74 per cento dei gitanti; seguono il pane (70) naturale compagno di salumi (67) e formaggi (57). Piuttosto scarsa la presenza di verdure (33), mentre in netto calo è l'abitudine di portarsi come vettovaglia la carne in scatola, cibo che negli anni Sessanta-Settanta era sinonimo di modernità e forse ora fa un po' tristezza, anche se andrebbe rivalutato a livello dietetico per lo scarsissimo apporto calorico. Tra le bevande tanta acqua (77), a svantaggio di succhi di frutta (29), birra (28) e vino, che risente della stagione (15).
I piatti preparati in casa d'estate non sono molto gettonati nel pranzo al sacco feriale (solo il 22 per cento li porta con sé) ma sono i veri dominatori del pic nic di Ferragosto. E qui ognuno ha le sue abitudini: regione che vai pranzo al sacco che trovi. Si va dalla panissa in Liguria al vitello tonnato in Piemonte, dalle frittata con le erbe lombarde ai crostini con patè veneti, dall'oca marinata friulana all'erbazzone emiliano e alla panzanella con pomodori, cetrioli e basilico in Toscana.

E se nel Lazio si esagera con i peperoni ripieni, in Campania la bontà da asporto è la frittata di pasta, in Puglia la focaccia di patate ripiena e in Sardegna le melanzane alla sulcitana. Ma la tendenza gastronomica del Ferragosto 2012 è la sicilianissima caponata, che però piace ovunque.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica