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Crosetto fulmina Scholz: "Blocca gli immigrati in Germania e li agevola in Italia"

Il ministro della Difesa critica duramente il cancelliere tedescho Scholz, che ha promesso controlli maggiori ai confini del proprio Paese, per evitare di avere troppi immigrati. Perché non lo fa anche con le Ong nel Mediterraneo?

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"Si cerca di bloccare l’immigrazione in una parte d’Europa e se ne agevola il trasporto in un’altra. Coerente e geniale". È lapidario ministro della Difesa Guido Crosetto, cge su X (un tempo Twitter) commenta le dichiarazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha annunciato controlli aggiuntivi alla frontiera con l’Austria e altri Paesi, congiunti con Svizzera e Repubblica Ceca sul loro versante. In altre parole quella stessa Germania che elargisce fondi alle ong per recuperare in mare i migranti provenienti dal Nord Africa, poi quei migranti non li vuole accogliere.

Il sarcasmo di Crosetto sottolinea l'evidente stonatura del capo del governo tedesco, che dimentica, o fa finta di dimenticare, che il problema migranti riguarda tutta l'Europa e non solo la Germania. È del tutto evidente che se ognuno continua a guardare solo al proprio orticello, i problemi resteranno sul tappeto. La differenza tra il politicante e lo statista sta proprio qui: il primo guarda al momento contingente, osserva compulsivamente i sondaggi e vivacchia alla giornata. Il secondo, invece, ha visione, vede i problemi e cerca di governarli. E se è convinto di una decisione si assume le responsabilità delle proprie scelte, anche se possono avere conseguenze in termini elettorali.

Scholz, è evidente, ha grosse difficoltà. Da un lato è pressato dal centrodestra, nel suo Paese, che intende porre un freno all'immigrazione, specie in un momento come questo non proprio florido per l'economia. Dall'altro è pressato dai Land (e dai Comuni), che chiedono soldi per poter gestire la situazione. In vista ci sono le elezioni europee che, se è vero che non potranno disarcionare il suo governo, di certo potrebbero dargli un forte scossone. Il cancelliere sta in mezzo al guado e dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Da un lato finanzia le Ong, facendo contenti i Verdi e l'anima più a sinistra della propria maggioranza, dall'altro, invece, mostra i muscoli e fa vedere che le cose dovranno cambiare presto.

"Il cancelliere tedesco dice quello che vuole - dichiara il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani - ma quella è una immigrazione secondaria, noi abbiamo un problema di immigrazione primaria. Noi abbiamo previsto una strategia - aggiunge - noi dobbiamo guardare alla strategia, dobbiamo guardare alla solidarietà europee". In Gemania, ricorda Tajani, "sono in campagna elettorale, però c’è un problema importante da risolvere. Noi vogliamo comprendere qual è la posizione tedesca. Non è chiaro quello che dicono. Valuteremo, vedremo, ma i migranti che vogliono andare in Germania non è che li devono mandare in Italia".

Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia-Ecr al Parlamento europeo, si domanda: "Come la prenderebbe il governo tedesco se quello italiano decidesse domattina di erogare generosi finanziamenti a Ong incaricate di forzare quei blocchi per far entrare migliaia di migranti?". In effetti lo stesso principio umanitario che muove chi aiuta i migranti in mezzo al mare, potrebbe valere per chi desidera aiutare quei migranti che, attraverso mille traversie, si spostano via terra cercando di arrivare dove c'è più ricchezza, lavoro o possibilità di una vita migliore. Perché alzare dei muri da una parte e tendere la mano dall'altra? Ragionare in modo coerente, affrontando il problema di petto - e insieme agli altri Paesi - è l'unica strada percorribile.

Gli altri sono vicoli senza uscita.

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