Dai reali al vicino di casa È di moda la "ritrattomania"

Dopo il caso della tela iperrealista di Kate Middleton, vip in coda per farsi immortalare. Delusi Redford e De Niro: "Siamo venuti male..."

Paul Emsley accant al criticatissimo ritratto di Kate Middleton
Paul Emsley accant al criticatissimo ritratto di Kate Middleton

In una delle stanze «segrete» di casa Sordi svelate dal recente documentario che Carlo Verdone ha dedicato al suo maestro, ci sono due grandi ritratti dell'Albertone nazionale (in uno l'attore indossa il costume nobiliare del marchese del Grillo). In casa Bongiorno, sul divano del soggiorno, troneggia un quadro dove c'è Mike con la sua bella famiglia. Anche Berlusconi è orgoglioso della tela che lo immortala a villa Arcore a fianco dei suoi cari.
Ma non si pensi che questa dei ritratti iperrealistici sia solo una moda d'antan per collezionisti un po' nostalgici; anche icone della modernità come Lady Gaga e Rihanna hanno infatti ceduto al fascino di ritratti così somiglianti alle rockstar originali da sembrare fotografie scattate durante i loro concerti.
Per lo più a commissionare le opere d'arte sono personaggi Vip del calibro di Elton John, Al Pacino, Madonna, Sofia Loren, Lionel Messì, Maradona, Robert Redford, Robert De Niro e tanti altri. Una sorta di moderno mecenatismo che rinverdisce (si fa per dire) i fasti del passato, quando le committenze erano prettamente di carattere ecclesiastico o nobiliare. Certo, all'epoca delle antiche botteghe d'arte il senso del bello era molto più sviluppato, mentre oggi l'arte sembra essere solo un degradante sinonimo del termine «speculazione». Con tutte le conseguenze del caso.
Ma torniamo alla nostra «ritrattomania»: fenomeno che non manca di riservare anche qualche tragicomico incidente di percorso. Redford e De Niro, ad esempio, non si sono fatti scrupolo di restituire le opere agli artisti «rei» di non averli immortalati in maniera sufficientemente incisiva.
Quadri tutt'altro che economici per i quali sono disposti a mettere mano al portafoglio non solo star affermate, ma pure «signorotti» dallo scarso pedigree nobiliare ma dai tanti din din. Per lo più si tratta di imprenditori e commercianti di provincia che amano ostentare in sala da pranzo il proprio family painting con sfondo seppiato e «impreziosito» da divani, tappeti e arazzi che stanno al '700 come un tavolo Ikea sta a uno scrittoio Luigi Filippo.
Per chi non intende svenarsi ma godersi comunque il brivido di vedere la propria faccia incorniciata, ci sono sempre i ritrattisti di strada che con il loro bel cavalletti in quattro e quattr'otto realizzano «disegni», a volte, di ottima quantità. Nel giro di pochi anni, per queste opere on the road, si è passati da pochi euro a «40 euro a personaggio»: cosicché, se uno vuole dipinto un ricordo di tutta la famiglia, si faccia prima bene i suoi calcoli.
A rilanciare ulteriormente la moda del dipinto in stile «aristocratico» è giunto ora anche lo scandalo per il discusso ritratto di Kate Middleton eseguito dal pittore sudafricano Paul Emsley scelto dalla stessa duchessa di Cambridge per le sue «capacità artistiche». Capacità su cui però - nonostante la tela esposta in pompa magna alla National Portrait Gallery di Londra - in tanti nutrono dubbi. Eppure Emsley vanta un curriculum di tutto rispetto: dall'effigie di Nelson Mandela al prestigioso «BP Portrait Award», vinto nel 2007.
Emsley ha lavorato sul dipinto per tre mesi e mezzo, usando una tecnica a velature di strati di olio e smalti su tela; due sole volte è riuscito ad ottenere che Kate posasse per lui in Kensinghton Palace, per il resto s'è servito di fotografie scattate per l'occasione. La regina Elisabetta, invece, per il ritratto che nel 1955 le fece il nostro grande Pietro Annigoni posò, personalmente, per giorni e giorni in un'apposita stanza di posa, con tanto di scenografia in stile old british. Ma quelli erano altri tempi, altri reali e altri pittori...
«La duchessa Kate - racconta il suo contestatissimo ritrattista - mi aveva spiegato che le sarebbe piaciuto essere ritratta naturalmente, in contrasto con la sua immagine ufficiale. Mi ha colpito come sia enormemente aperta e generosa ed una persona molto calda». Risultato finale? Gli esperti (ma anche la gente comune) hanno storto il naso. Il critico d'arte del Times, Waldemar Januszczak, ha detto ad esempio che il lavoro è «piuttosto ordinario... la fa sembrare più vecchia e in sovrappeso; inoltre gli occhi non brillano nel modo in cui brillano normalmente».
Addirittura offensivo Robin Simon, editore del Journal British Art e critico per il Daily Mail: «Per fortuna, la duchessa di Cambridge non sembra niente di simile nella vita reale.
Sono davvero triste nel dire che questo è un ritratto marcio».


Crudele pure David Lee, ex direttore della rivista Art Review e fondatore della rivista d'arte satirica The Jackdaw: «Questo è il ritratto più blando e prevedibile di un reale a memoria d'uomo. Sembra come se il pittore avesse chiesto al soggetto di dire cheese!».
Ma sì, ridiamoci su.

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