
Essere di sinistra è bello. E un po' ci spiace aver scelto l'altra parte, quella a cui non appartengono i benpensanti e chi schifa chiunque non la pensa come lui. Bertold Brecht diceva di essersi seduto dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati. Una scelta, quindi. Noi questa libertà non l'abbiamo nemmeno avuta visto che le sedie, di là, erano più che occupate. Occupatissime. Perché "di là" è tutta una gara a spararla più grossa, a dire che a destra sono tutti ignoranti e non meritano di essere al nostro stesso tavolo (a meno che non sia, come nel caso che vedremo, ben sponsorizzato in televisione).
Come nel caso di Concita De Gregorio, con un curriculum vitae di tutto rispetto. Inizia al Tirreno, poi si sposta a Repubblica (of course), scrive un libro sul G8 (e su cosa se no?) e arriva finalmente a L'Unità (che poi fallisce) dove è, e diciamolo tutti in coro, la prima donna a diventare direttore. Pardon, direttrice. Infine, come è giusto che sia, approda a La7, dal dottor Urbano Cairo. Due settimane fa, giustamente, si trovava al Salone del Libro di Torino, il salotto buono della sinistra, e, mentre discettava con Chiara Valerio (e con chi se no?), ha detto: "Chi deve venire a parlare con Donzelli? Va beh, anche nessuno. Lo possiamo anche lasciare parlare da solo perché francamente io che tutti i martedì mi debbo trovare questo davanti che dice delle cose che tu... Io mi preparo anche eh. Cioè io mi preparo la risposta, quello non lo faccio mai, io mi preparo alla sua. Cioè io mi preparo a cosa potrà dire questa volta?!? Dice sempre cose incredibili, veramente comiche, che però cioè è quella roba lì di Oscar Wilde, che devi stare attenta a parlare con un cretino perché c'è il caso che il pubblico non avverta la differenza".
Ora, un po' di Wilde lo abbiamo letto e, non avendo qui la sua bibliografia completa, abbiamo chiesto a ChatGpt (la quale, per inciso, non è in grado di formulare proposte di omicidio nei confronti della figlia del presidente del Consiglio, nel caso in cui qualcuno voglia accampare nuovamente questa scusa) e, secondo la sua memoria, certamente migliore della nostra, questa frase non sarebbe dello scrittore irlandese bensì di Mark Twain o George Bernard Shaw: "Non discutere mai con un cretino: chi ascolta potrebbe non notare la differenza". Questo giusto per fare un po' di fact checking, visto che a sinistra piace molto.
Il punto è un altro: chi dà le patenti per sedere al tavolo della De Gregorio? Lei? E da chi è stata investita? E perché? Ma soprattutto: perché chi si ostina a parlare di libertà e diritti poi vuole chiudere la bocca agli altri non permettendogli nemmeno di partecipare a un programma televisivo? Anche perché a nostra memoria, non stressiamo più la povera ChatGpt di oggi, non ci pare che Concita abbia mai rifiutato una partecipazione televisiva pur di scampare al Donzelli di turno.
Perché entrare nelle case degli italiani viene prima di tutto. Perché alla fine, soprattutto a sinistra, si punta allo spettacolo, dove si cerca di ridicolizzare l'avversario. Con il risultato di rendersi impresentabili. Non solo per gli elettori ma pure per i telespettatori.