"Devono morire": minacce urlate sotto la sede di Fratelli d'Italia

L'episodio si è verificato nel corso di una manifestazione che si è svolta a Biella il 1° maggio

"Devono morire": minacce urlate sotto la sede di Fratelli d'Italia
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Il 1° maggio si è rivelato ancora una volta, in più di una circostanza e in tutta Italia, l'occasione perfetta per attaccare il governo Meloni o gli esponenti del suo partito. Tra dichiarazioni ufficiali dei rappresentanti delle opposizioni di sinistra o delle principali sigle sindacali ed episodi che hanno visto come protagonisti i partecipanti ai vari cortei che hanno sfilato nelle città per le celebrazioni della Festa del Lavoro, non sono mancate situazioni in grado di creare tensione.

Un caso emblematico è quello che si è verificato a Biella, dove uno dei partecipanti a una manifestazione che si è snodata per le strade della città ha pensato bene di gridare delle minacce verso gli esponenti di Fratelli d'Italia affacciati al balcone della sede locale sita in via Italia."I camerati devono morire!", ha gridato il ragazzo voltandosi verso il terrazzo e indicando chiaramente anche con lo sguardo quale fosse l'obiettivo del suo messaggio.

Il tutto è stato ripreso in video con lo smartphone dal consigliere regionale di FdI Davide Zappalà, che poi ha caricato le immagini sul proprio profilo Facebook scatenando un'ondata di proteste."La politica può sembrare bella da ogni punto di vista, ma nel 2025 non è accettabile parlare bene e poi causare sofferenza o morte ad altri”, commenta un utente sotto il post, “se la si pratica con onestà, dovrebbe lasciare un buon segno, non ferite". “Sono così tanti che non serve nemmeno fermare il traffico", ironizza un follower, facendo riferimento all'esiguo numero di partecipanti al corteo cittadino."Essere di destra è sufficiente per essere definiti 'fascisti' e questo è l'alibi della sinistra per tentare di impedire in qualsivoglia modo (spesso e volentieri con manifestazioni violente) che il Governo Meloni possa espletare le proprie funzioni, magari anche con l'aiuto di una magistratura 'ideologicamente' corrotta”, affonda un altro utente, “questo modus agendi è al limite di un comportamento 'eversivo', degno della massima attenzione da parte delle Istituzioni e perché no,da parte di una Magistratura "imparziale'”.

Anche il primo cittadino Marzio Olivero è intervenuto per commentare il grave episodio."Alla manifestazione del Primo Maggio c’è stata una mancanza di rispetto da parte di quanti hanno trasformato la festa dei Lavoratori in una manifestazione di partito", attacca il primo cittadino biellese,"ignorando il non trascurabile fatto che vi sono anche lavoratori che non si identificano con la sinistra". L'esponente di FdI definisce irrispettoso il fatto che l'occasione della Festa del Lavoro"sia stata trasformata in una sarabanda pre-referendaria e antigovernativa, senza considerare che non tutti, a oggi la maggioranza del Paese, possono gradire di dover sfilare tra le bandiere del Pd e quelle con falce e martello, tra i saluti col pugno chiuso, gli striscioni di Alleanza Verdi Sinistra e quelli dell’Anpi".

Il segretario del circolo cittadino del Pd Andrea Basso ha condannato il gesto, definendo"inopportuna la frase urlata, come abbiamo detto fin da subito", ma che comunque "non può qualificare un’intera manifestazione".

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