Dicano qualcosa di destra

Il ministro Franceschini ieri ha detto che «nella maggioranza ci sono problemi». Benvenuto, noi lo sosteniamo da tempo. E la mamma di tutti i problemi è che il governo non dice e non fa con la dovuta celerità cose di centrodestra.
Il solo ipotizzare una patrimoniale camuffata sulla casa e un'altra sul risparmio (titoli di Stato compresi) dovrebbe provocare le urla sdegnate quantomeno dei ministri in quota Pdl. E invece niente, silenzio di tomba, anzi un ammiccare alla stabilità a prescindere. Prescindere dal destino personale e politico di Berlusconi, dal tipo di tasse e tagli, dalla spartizione di poltrone delicatissime (caso Bindi, sul quale il solo Brunetta minaccia legittimi sfracelli). Il problema comincia a diventare serio. Non sta a noi decidere chi dovrà comandare nel Pdl tra falchi e colombe (basta che si sbrighino, la gente non ne può più), ma ci preme chi deve e dovrà in ore decisive difendere gli interessi economici, politici e culturali dell'elettorato di centrodestra. E al momento, l'impressione è che ci sia troppa confusione e quindi distrazione. Il che non è bello, addirittura pericoloso se si pensa che proprio ieri, fatto senza precedenti, il presidente Napolitano ha convocato al Quirinale maggioranza e governo per una sorta di Consiglio dei ministri abusivo e illegale.
Visto che la maggioranza è paralizzata, il Quirinale si è preso i pieni poteri e commissaria il Parlamento, dettando temi, tempi e soluzioni. Napolitano convoca, minaccia e censura la stampa, lancia messaggi e avvertimenti. Ma che razza di democrazia è questa? Cosa c'entra tutto ciò con una concezione liberale dello Stato? Qualcuno nel Pdl vuole dirlo o dobbiamo continuare a sentire solo la cantilena di miracolati vari sul fatto che «la decadenza e i nuovi processi di Berlusconi non avranno conseguenze sulla tenuta del governo?».
Oggi, almeno così è annunciato, Berlusconi terrà il primo ufficio di presidenza del post strappo Pdl. Decisioni importanti sono attese. Ma il vero caos è quello che agita la sinistra. La guerra tra Renzi e Letta è devastante.

Se Berlusconi oggi riesce a sgomberare il campo da equivoci e a riportare un po' d'ordine in casa propria, il Pd non avrà più alibi per nascondere le sue inconciliabili contraddizioni dietro le liti tra falchi e colombe. E allora sì che ne vedremo delle belle.

di Alessandro Sallusti

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