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La doppia morale del Pd anche sulle visite ai detenuti

Oggi difendono il loro diritto di andare a trovare il terrorista Cospito, ma si dissociarono quando Scalfarotto andò da due presunti omicidi

La doppia morale del Pd anche sulle visite ai detenuti

I parlamentari non possono fare visita a un detenuto specifico, ma hanno la facoltà di visita ispettiva nelle carceri e nel loro giro incontrare le persone ivi ristrette. Così lo scorso 12 gennaio una delegazione del Pd guidata da Debora Serracchiani e Andrea Orlando è volata per la Sardegna per recarsi al carcere Bancali di Sassari. E lì, come hanno poi raccontato all’uscita, hanno incontrato e parlato con il terrorista Alfredo Cospito.

Questo ha raccontato il vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, ieri alla Camera. Il sillogismo "il Pd è terrorista" o "il Pd è mafioso" non lo ha fatto lui. Prima di Donzelli Lirio Abbate su Repubblica aveva scritto che Cospito in quel carcere “condivideva idee e analisi con un camorrista e due mafiosi, in particolare un boss palermitano". Chi ha detto queste cose ad Abbate? Il Pd non se lo chiede, ma si chiede chi, dopo Abbate, lo ha detto a Donzelli. Il quale ora viene minacciato dalla Serracchiani di querela per averla associata alla mafia. Nelle sue parole hanno ipotizzato un sillogismo, che Donzelli non ha mai detto: "Il terrorista Compito parla con i mafiosi, il Pd va dal terrorista, il Pd è mafioso". Ma allora perché quando Ivan Scalfarotto andò a trovare due presunti omicidi in carcere, il Pd corse a dissociarsi? Scalfarotto era, per caso, un omicida?

La storia la ricorda Scalfarotto nel suo libro La versione di Ivan (La Nave di Teseo). Era luglio 2019: due ragazzi americani vennero fermati per l’omicidio di un carabiniere a Roma. Scalfarotto andò a trovarli a Regina Coeli. Il Pd, di cui all’epoca faceva ancora parte, iniziò a scomporsi. Finché arrivò il comunicato ufficiale del segretario Nicola Zingaretti: "Quella di Scalfarotto è una sua iniziativa personale, non a nome del Pd". Cosa c'è da dissociarsi, se un parlamentare va a fare una visita ispettiva? Andare a sincerarsi delle condizione di salute di un presunto omicida significa che è omicida anche chi lo va a trovare? A Zingaretti si associò anche Lele Fiano che scrisse: "Non bisogna incorrere nel rischio di apparire, come è successo, come coloro che invertono l’ordine delle priorità, pur in assoluta buona fede". E allora, nel caso di Cospito, il Pd non avverte il rischio di invertire l’ordine delle priorità?

Cospito è un terrorista, accusato di strage. Da dentro il carcere inviava lettere all’organizzazione fuori, dando indicazioni e incitando alla violenza.

Da fuori gli anarchici della sua organizzazione seguivano quale indicazioni realizzando atti terroristi con le bombe. Solo il 41 bis ha fermato Cospito dal continuare a dirigere i terroristi. Nessuno nel Pd si dissocia o sente il rischio di invertire l'ordine delle priorità?

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