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"Come Dracula all'Avis...". Travaglio viene asfaltato così sui social

Il video di Marco Travaglio che discute della guerra in Ucraina con un giovane contestatore diventa virale. E il vicedirettore de "Il Fatto quotidiano" contesta la violazione della privacy

"Come Dracula all'Avis...". Travaglio viene asfaltato così sui social

Il tema della privacy è tornato di grande attualità negli ultimi giorni dopo le polemiche scatenate dal consigliere del Comune di Milano che ha criticato aspramente, paragonandole a una "violenza", le immagini delle borseggiatrici di Milano, registrate e fatte rimbalzare sui social. Uno strumento che serve per mettere in guardia turisti e cittadini. Come sempre accade in Italia, si sono create le tifoserie tra chi considera effettivamente una violenza la ripresa e, soprattutto, la condivisione delle immagini di chi compie un reato e chi, invece, considera legittimo questo strumento da usare come arma di difesa personale.

Il dibattito si è spostato sulla tutela della dignità e della privacy e su questo filone si sono aperte autostrade di indignazione enormi, che coinvolgono anche altri casi che, nelle ultime ore, stanno facendo molto discutere. Tra tutti, c'è quello del video che vede protagonista Marco Travaglio e un ragazzo qualsiasi che, incontrando il giornalista in un ristorante, intavola con lui una discussone su temi che ruotano attorno alla guerra in Ucraina.

Qualcuno registra quella conversazione e il video finisce in rete, dove diventa rapidamente virale e viene ripreso da centinaia di migliaia di persone. Tra chi lo riprende c'è anche Luciano Nobili, noto esponente di Italia viva e consigliere in Regione Lazio, che a corredo della clip, che non dura più di qualche decina di secondi, commenta: "Un ragazzo con le idee chiare asfalta Travaglio spiegandogli che in Ucraina si combatte non solo contro l’invasore russo. Ma per difendere la democrazia e i valori europei e atlantisti. Gli americani non ci rompono il caxxo da 70 anni, ma ci hanno garantito libertà da 70 anni".

Davanti a queste parole, si sente in diritto di intervenire Salvatore Cannavò, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano, il quotidiano diretto proprio da Marco Travaglio, che replica indirettamente a Nobili, non lesinando frecciatine sulla sua professionalità come politico: "Un 'politico' (grosso modo) che si mette a rubare immagini al ristorante per smascherare Travaglio (che fa Travaglio, quindi non è asfaltato, ma vabbè) e che chissà quante volte si è indignato per la privacy violata".

Il giornalista, quindi, pone l'accendo sul tema della privacy per un video registrato all'interno di un ristorante che, in punta di diritto, dovrebbe essere riservato. Ma Nobili, davanti a questa obiezione, sbotta: "Il vicedirettore del Fatto che discute di privacy violata è come Dracula in fila per donare all’Avis".

Traduzione: non ci si crede.

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