Milano - C'è aria di agitazione nel Nuovo Centrodestra milanese. A creare scompiglio, e anche un certo disorientamento, è stato l'annuncio dell'addio di Maurizio Bernardo, che si è dimesso da coordinatore del Nuovo Centrodestra a Milano. Uno scossone, perché si tratta del primo dirigente di peso che molla gli incarichi del partito di Angelino Alfano.
E anche se nell'Ncd c'è chi sospetta che sia un modo per alzare la posta per arrivare a nuovi traguardi o entrare nella squadra di governo, Bernardo nei giorni scorsi ha confidato di nutrire nostalgia per Forza Italia e di avere nei desideri e nei progetti un approdo nel partito di Silvio Berlusconi. Non solo. L'esponente di Ncd, che è parlamentare, ha detto di essere incerto sul voto di fiducia da dare a Matteo Renzi alla Camera. A Montecitorio i numeri non sono difficili come quelli del Senato, ma la fuga del coordinatore milanese del partito non è un segnale incoraggiante per i destini futuri del Nuovo Centrodestra.
Agli esordi di Forza Italia, nel 1994, Bernardo era responsabile dei Club della Lombardia. Più volte assessore regionale nelle giunte guidate da Roberto Formigoni, al momento della rinascita di Forza Italia voluta da Berlusconi, Bernardo invece era passato nel neonato partito di Angelino Alfano. Nominato coordinatore del partito a Milano, lo è rimasto fino a qualche giorno fa, quando si è dimesso con una mail indirizzata ai vertici. Si tratta di capire se è l'ultima puntata o se arriveranno nuovi colpi di scena. I movimenti nell'area centrista milanese sono continui. Nei mesi scorsi Alan Rizzi, capogruppo del Pdl al Comune di Milano, aveva annunciato il suo passaggio a Ncd per poi tornare precipitosamente in Forza Italia. Adesso, ad agitare ancora le acque, si aggiungono i malumori diffusi per lo spostamento a sinistra dell'asse del governo Renzi.
Scenari elettorali. Il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, ex Pdl passato nelle file di Ncd, ha invece intenzione di candidarsi alle Europee nel partito di Alfano. Ancora nulla di definitivamente deciso, ma Podestà non nasconde il desiderio di tornare a Strasburgo: eletto la prima volta nel 1994, è rimasto al Parlamento europeo per tre mandati, come convinto esponente del Partito popolare europeo.
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