E ora spunta un caso Stamina anche negli Usa

C'è un «caso Stamina» anche negli Stati Uniti, dove la Corte d'Appello del Distretto della Columbia ha riconosciuto all'Agenzia americana per il controllo sui farmaci (Fda) l'autorità per regolare le procedure relative alle terapie basate su cellule prelevate dallo stesso paziente, bocciando le richieste della società Regenerative Sciences. Lo rende noto in un blog la stessa Fda. La Regenerative Sciences è un'azienda con sede in Colorado, che detiene il Metodo Regenexx, una tecnica non chirurgica che prevede il prelievo di midollo osseo e campioni di sangue da un paziente, la coltura delle cellule staminali attraverso la diluizione con la doxiciclina. Quindi le cellule così trattate venivano reinfuse nel paziente dal quale erano state prelevate per trattare dolori alle articolazioni, muscoli, tendini e ossa. Il Metodo è praticato esclusivamente in una clinica del Colorado nella quale lavorano i suoi inventori. Mentre la Fda sostiene che le cellule trattate con il Metodo Regenexx sono farmaci a tutti gli effetti e pertanto vanno preparate rispettando le Norme della buona fabbricazione (Gmp, Good Manufacturing Practices), il punto di vista della Regenerative Sciences era profondamente diverso. La Corte d'Appello della Columbia ha dato ragione alla Fda rilevando che le colture di cellule staminali possono essere definite come farmaci in quanto «sono derivare principalmente da tessuto umano al fine di trattare malattie ortopediche e avere effetti sulle funzioni muscolo-scheletriche».

Intanto in Italia l'Aifa denuncia: «È in corso una battaglia globale, che origina oltreoceano e persegue l'obiettivo di modificare o cancellare le regole che tutelano i malati per sostituirle con specifici interessi personali, commerciali, pseudoscientifici».

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