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Ecco la riforma della Pa tra pre-pensionamenti e mobilità obbligatoria

Gli statali potranno essere spostati entro i 100 chilometri anche senza assenso. E raggiunta l'età pensionabile dovranno lasciare la poltrona

Ecco la riforma della Pa tra pre-pensionamenti e mobilità obbligatoria

Novità in arrivo per i dipendenti pubblici. È quasi a punto infatti la riforma della pubblica amministrazione, che arriverà a giorni sul tavolo del governo e che prevede tra le altre così una mobilità obbligatoria entro i 100 chilometri. Questo significa che gli statali potranno essere spostati senza assenso in un posto di lavoro diverso purché resti nell'arco della distanza prevista, anche se entro 50 chilometri le diverse sedi sono considerate "stessa unità produttiva" mentre tra 50 e 100 chilometri per imporre la mobilità devono esserci esigenze organizzative e produttive.

Non sarà possibile inoltre restare nella pubblica amministrazione dopo l’età di pensionamento oltre il 31 ottobre tramite il cosiddetto "trattenimento in servizio". Sono "fatti salvi" quelli in essere "fino al 31 ottobre 2014", mentre quelli "non ancora efficaci alla data di entrata in vigore" del dl "sono revocati". In caso di esuberi e in assenza di criteri e modalità condivise con i sindacati, "la pa procede alla risoluzione unilaterale, senza possibilità di sostituzione, del rapporto di lavoro di coloro che entro il biennio successivo maturano il diritto all’accesso alla pensione con conseguente corresponsione del trattamento". Chi è in pensione, infine, non potrà avere incarichi dirigenziali o cariche in organi delle amministrazioni.

Per quanto riguarda il turnover le percentuali di limite per le amministrazioni centrali restano al 20% delle uscite per il 2014, 40% per il 2015, 60% per il 2016 e 80% per il 2017, ma il limite si riferisce solo alla spesa complessiva e non alle persone. I dipendenti pubblici "in disponibilità" (collocati in mobilità a seguito di rilevazioni di eccedenze) possono però presentare richiesta di ricollocazione "in via subordinata, in una qualifica o in posizione economica inferiore", per ampliare le occasioni di ricollocazione.

Dal punto di vista sindacale, dal primo agosto 2014, distacchi, aspettative e permessi sindacali, nel loro insieme, sono "ridotti del 50% per ciascuna associazione sindacale ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica", mentre gli importi annuali delle tasse automobilistiche possono essere incrementati, per il solo 2015, a un massimo del 12%.

Prevista anche una stretta sul rinnovo negli incarichi delle Autorità di vigilanza. I componenti delle Autorità indipendenti non potranno "essere nuovamente nominati" a pena di decadenza "per un periodo pari alla durata dell’incarico precedente". Inoltre, possono essere effettuate assunzioni solo con "concorsi unici con cadenza annuale". L’impossibilità di un nuovo incarico in altra authority riguarderebbe i componenti dell’Antitrust, della Consob, dell’Ivass, dell’Autorità dei Trasporti, dell’Autorità dell’Energia, di quella nelle comunicazioni, del Garante per i dati personali, dell’Autorità anticorruzione e della Commissione di Garanzia sugli scioperi. Mentre l’obbligo di assunzione tramite concorso riguarderebbe anche la Commissione di Vigilanza sui fondi pensione, l’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici.

Infine, per i componenti di vertice e i dirigenti di Bankitalia, Consob e Ivass, "nei tre anni successivi alla cessazione dell’incarico, non possono intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con i soggetti pubblici o privati operanti nei settori di competenza", mentre per quelli delle altre Autorità indipendenti il limite temporale scende da 4 ad appunto tre anni.

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