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La sinistra che soffia sul fuoco: chi sono quelli che stanno con Cospito

Politici, scrittori, giornalisti, artisti: si moltiplicano gli appelli affinché venga revocato il 41 bis al terrorista. Tuttavia le vittime vengono sempre dimenticate

La sinistra che soffia sul fuoco: chi sono quelli che stanno con Cospito

Il governo Meloni è stato chiarissimo: sul 41 bis ad Alfredo Cospito non ci sarà alcun passo indietro. Condannato a 20 anni per l'attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, oltre che di aver gambizzato l'imprenditore Roberto Adinolfi a Genova, l'anarchico è in sciopero della fame da più di cento giorni contro il regime carcerario a cui è stato sottoposto nella primavera scorsa dal Dap. Proprio nelle ore scorse Cospito è stato trasferito dal carcere di Sassari a quello di Opera, a Milano, per potere essere curato meglio. Ma, al di là di questa (sacrosanta) tutela della sua saluta, l'esecutivo non intende arretrare dalla propria posizione di fermezza, soprattutto a seguito delle numerose proteste violente degli anarchici: "Niente patti con chi usa violenza e minaccia come strumento di lotta politica", si legge nella nota di Palazzo Chigi diramata nella giornata di ieri.

Eppure continuano a fiorire diversi esponenti italiani chiedono insistentemente al governo di revocare il 41 bis a Cospito, cedendo così di fatto ai ricatti che le piazze violente stanno perpetuando per far sì che ritorni a un regime carcerario ordinario. Politici, giornalisti, scrittori, intellettuali, ma anche ex magistrati stanno compiendo nelle ultime settimane delle enormi pressioni affinché il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, tolga il carcere duro all'uomo condannato per tentata strage. Tra i più i più fervidi difensori di Cospito troviamo Piero Sansonetti. "Io è da molto prima della vicenda Cospito che ritengono il 41 bis sia una misura illegale che va contro la Costituzione e che è crudele e questo lo penso, per gli anarchici, per i terroristi, per i mafiosi, per chiunque stia al 41 bis". "A maggior ragione – prosegue il direttore del Riformista – penso che non sia ragionevole il 41 bis per Cospito che è colpevole ed è stato condannato comunque".

Sansonetti, Cacciari, Colombo e non solo: chi sta dalla parte di Cospito

Sansonetti, per quanto in minoranza, non è comunque isolatissimo in questa posizione. Massimo Cacciari parla di una vera e propria "vendetta da parte dello Stato". "Cospito è in carcere per aver messo una bomba carta che è esplosa una sera, senza fare danni né feriti. E lo mettiamo al 41 bis? Ma dico, stiamo scherzando? Un uomo che sarà pure un militante anarchico, ma cosa vuol dire? È uno di cui possiamo non condividere le idee politiche ma che con la malavita organizzata non ha nulla a che fare. Se siamo in presenza dell’applicazione delle norme in maniera così spregiudicata, per carità, si abolisca il 41 bis".

Cacciari è stato uno dei firmatari di un appello nei confronti di Nordio insieme a Gherardo Colombo. Secondo l'ex magistrato "si rischierebbe di creare un martire". Ed è anche scettico sull’idea dello Stato che non può piegarsi ai ricatti. "Vorrei ricordare che la linea della fermezza ha portato all’assassinio di Aldo Moro", dice. "E dopo la sua uccisione, tante altre vittime ha fatto il terrorismo. Abbiamo il dovere di prendere dal passato quel che ci aiuta ad assumere decisioni nel presente". In un altro appello sottoscritto, anche artisti, attori e musicisti, tra cui Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Michele Riondino, Paolo Calabresi, Ascanio Celestini e i 99 posse, chiedono di revocare il 41 bis a Cospito. Il fumettista Michele Rech, in arte Zerocalcare, era sceso in piazza a Roma con alcune sigle anarchiche di fronte al Ministero della Giustizia in solidarietà al terrorista. Lo scrittore Christian Raimo, ex assessore alla Cultura del III Municipio a Roma, chiama a raccolta tutte le "forze democratiche" perché organizzino "un corteo di fronte a questo strazio dello stato di diritto" da organizzare possibilmente a ridosso delle "elezioni regionali del Lazio e ancora di più delle primarie del Partito Democratico".

Una strumentalizzazione politica che, in Parlamento, non lascia indifferente Sinistra italiana di Nicola Fratoianni. Il deputato Marco Grimaldi (ASV) parla infatti alla Camera di una "cronaca di una morte annunciata", per poi rivolgersi direttamente al ministro Nordio. "È orribile immaginare che Cospito venga lasciato morire da istituzioni che tacciono, perché rischiano così di apparire anche vendicative". Insomma, il messaggio è chiaro: difendere un terrorista e non solidarizzare minimamente con chi ha subìto gli attentati di oltre un decennio fa né con l'agente ferito a Roma la scorsa settimana durante le proteste degli amici di Cospito e né con chi si è visto bruciare le proprie automobili. Per alcuni intellettuali le vittime meritano sempre molta meno attenzione rispetto ai delinquenti.

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