"È ora di fare chiarezza su questa storia dell'educazione sessuale a scuola dopo le balle che sono state raccontate da esponenti dell'opposizione, paludati intellettuali, giornalisti e che abbiamo letto tutti sui social". Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito, intervistato su Instagram dal direttore editoriale di Esperia Gino Zavaiani, passa al contrattacco e replica alle fake-news girate in questi giorni.
"Vedete, la legge scrive testualmente: 'fermo restando quanto sta scritto nei programmi scolastici'. E allora andiamo a leggere che cosa sta scritto nei programmi scolastici", dice il ministro prima di elencare le linee guida per ogni fascia d'età degli studenti. Si parte dalla scuola dell'Infanzia dove si devono "conoscere il corpo umano e le principali differenze fra i due sessi", mentre durante la scuola Primaria si punta a "riconoscere le parti principali del corpo umano nei suoi diversi organi e apparati, acquisire le prime informazioni su riproduzione e sessualità, e poi ancora conoscere gli elementi fondamentali del corpo umano e le funzioni riproduttive".
Valditara va giù duro e aggiungee: "Amici dell'opposizione, paludati intellettuali, amici dei social, sapete cosa sono le 'funzioni riproduttive?". Poi il ministro continua a leggere i programmi per la scuola secondaria di primo grado: "Comprendere la diversità biologica mettendo in relazione elementi di base genetica e di evoluzione, mettere in relazione struttura e funzione degli apparati del corpo umano, fra cui anche l'apparato riproduttivo". E ancora: "Approfondire il rapporto tra scienza e salute esaminando fattori come lo sviluppo puberale". Valditara smentisce così la narrazione delle opposizioni di questi giorni e aggiunge: "Altro che non si parla di pubertà", prima di leggere: "Conoscere i rischi delle malattie sessualmente trasmissibili'".
Il
ministro, infine, conclude: "Quante balle che ho sentito da parte di tanti parlamentari, 'i ragazzi nostri non conosceranno i rischi delle malattie sessualmente trasmissibili', si vadano ad informare prima di chiacchierare".