
Alle ore 15 di oggi, lunedì 26 maggio, si sono chiusi i seggi in 126 comuni italiani per il primo turno delle elezioni amministrative. Dopo il Friuli Venezia Giulia ad aprile e il Trentino Alto Adige nella prima parte del mese, in questo finesettimana è toccato a tutte le altre regioni aprire le urne nei centri dove si doveva rinnovare la carica del sindaco e dei consiglieri comunali (tranne in Toscana, dove nessun comune era chiamato al voto, e in Sardegna e in Valle d'Aosta, dove le consultazioni si terranno rispettivamente l'8 giugno e il prossimo autunno). Occhi puntati, in particolare, sui quattro capoluoghi di provincia che dovranno scegliere i propri rappresentanti istituzionali: Genova - unico capoluogo di regione di questa tornata di fine maggio - Taranto, Ravenna e Matera. Tutte città la cui legislatura è terminata anticipatamente rispetto al previsto per motivi diversi. L'affluenza definitiva generale alle elezioni amministrative si attesta al 56,3%, perfettamente in linea con la tornata precedente.
Genova
Dopo l'esperienza durata quasi otto anni dell'ex sindaco Marco Bucci, nel frattempo eletto presidente della Regione Liguria lo scorso mese di ottobre, la sfida a Genova vede contrapporsi soprattutto Silvia Salis, candidata del campo larghissimo del centrosinistra, e Pietro Piciocchi, ex vicesindaco e sostenuto dal centrodestra unito. I dati che arrivano dal sito del ministero dell'Interno danno la ex vicepresidente del Coni in vantaggio con il 51,4% (649 sezioni su 653 sezioni) mentre il primo cittadino reggente veleggia sul 44,2%: un dato che ricalca in maniera pressoché speculare a quello registrato in città tra Andrea Orlando e Bucci alle regionali di metà autunno e che consentirà alla sinistra di ritornare a Palazzo Tursi dopo la sconfitta del 2017: Salis diventa dunque la nuova sindaca. Alla chiusura dei seggi di lunedì 26 ha votato il 52% degli aventi diritto. Nel 2022 il numero era stato di 8 punti percentuali in meno: tre anni fa, infatti, il dato definitivo dell'affluenza era stato del 44%, ma in quell'occasione si votò solo la domenica e non anche il lunedì. Il dato dell'affluenza a Genova è sostanzialmente in linea con le ultime elezioni regionali di ottobre del 2024.
Taranto
A Taranto la campagna elettorale si è aperta tre mesi fa subito dopo la caduta, anticipata e improvvisa dell'ex sindaco Rinaldo Melucci (ex Partito Democratico poi entrato in Italia Viva, eletto nel 2022), sfiduciato a febbraio dopo la firma delle dimissioni di 17 consiglieri su 32, che hanno determinato lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e la cessazione del suo secondo mandato. Dopo una consiliatura durata meno di tre anni, ai nastri di partenza per la guida al comune pugliese ci sono adesso come possibili vincitori Piero Bitetti (centrosinistra), Luca Lazzàro (centrodestra), Francesco Tacente (profilo civico appoggiato da Udc e Lega) e Annagrazia Angolano (Movimento 5 Stelle). Le rilevazioni registrate nei seggi (145 sezioni su 191) danno avanti il primo con il 37,4%, mentre il testa a testa tutto dentro il centrodestra tra il secondo e il terzo alla fine si è risolto a favore di Tacente, il quale accederà a un sicuro ballottaggio con il suo 26,4%. Alle urne si è recato il 56,6% degli aventi diritto al voto: +4% rispetto a tre anni fa.
Ravenna
Elezioni anticipate anche a Ravenna dopo l'addio del primo cittadino Michele De Pascale, diventato a novembre governatore dell'Emilia-Romagna. Nel comune romagnolo va in scena una contesa tra un centrosinistra compatto sul nome di Alessandro Barattoni (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra) e un centrodestra che si è spaccato sui nomi di Nicola Grandi (Fratelli d'Italia e Forza Italia) e Alvaro Incisi (Lega). In questa città ha sempre storicamente governato la sinistra. E infatti i risultati, sulla carta, vanno proprio in questa indicazione: il campo largo progressista ha infatti una percentuale che si attesa sul 58,1% (164 sezioni su 164) mentre il candidato di FdI e Fi si fermerebbe sul 25%. Affluenza del 49,5% in città: nel 2022 era stata del 54%. Non ci sono dubbi: sarà Barattoni il nuovo sindaco di Ravenna.
Matera
Una crisi politica tutta interna al Movimento 5 Stelle ha sancito la chiusura leggermente anticipata dell'amministrazione uscente anche a Matera a seguito delle dimissioni del sindaco Domenico Bennardi, eletto nell'ottobre 2020. Il candidato grillino ci riprova e si rimette in corsa in maniera autonoma con la lista pentastellata. Di contro, trova la concorrenza del Partito Democratico e del centrosinistra tradizionale raffigurato da Roberto Cifarelli e quella del centrodestra incarnato da Antonio Nicoletti. Per i dati ufficiali di Eligendo (53 sezioni su 62) il rappresentante del Pd non può sperare in una vittoria al primo turno (43,1%), mentre lo sfidante della coalizione che governa l'Italia riesce a rinviare il risultato definitivo della sfida ai ballottaggi dell'8 e 9 giugno (37,1%). Quello che è certo è che i 5 Stelle perdono l'ennesima città dopo un solo mandato da sindaco. Nella Città dei Sassi il dato definitivo dell'affluenza è del 65,2% degli aventi diritto, in calo rispetto al 70,8% del 2020, quando si votò sempre su due giorni.
Gli altri risultati delle Comunali
In questi domenica e lunedì sono andati al voto altri 28 comuni con più di 15mila abitanti. Il centrodestra ha vinto al primo turno a Fonte Nuova (Umberto Falcioni), Rozzano (Mattia Ferretti De Luca), Santa Maria di Sala (Alessandro Arpi, FdI-Lega) e Sulmona (Luca Tirabassi). Sindaci subito eletti per il centrosinistra ad Assisi (Walter Stoppini, che succede a Stefania Proietti, diventata a novembre presidente della Regione Umbria), Casavatore (Fabrizio Celaj), Ceccano (Andrea Querqui), Desio (Carlo Moscatelli), Giugliano in Campania (Nicola Diego D'Alterio), Marigliano (Gaetano Bocchino), Osimo (Michela Glorio). Candidati puramente civici s'impongono invece a Capaccio Paestum, Cassano All'Ionio, Isola di Capo Rizzuto, Lusciano, Nola, Palagonia, Rende.
Si va al ballottaggio a Cernusco sul Naviglio (testa a testa tra centrosinistra e centrodestra), Fiano Romano (in vantaggio la sinistra), Lamezia Terme (cdx), Massafra (Udc), Orta Nova (in testa un candidato civico), Ortona (con una sfida tuta tra centrodestra), Sant'Elpidio a Mare (cdx), Saronno (cdx), Triggiano (civico) e Volla (csx).
Infine, due curiosità sui comuni con meno di 15mila abitanti: a Irsina, in provincia di Matera, è stato proclamato sindaco a urne aperte (già domenca sera) Giuseppe Candela - unico candidato alla guida del comune - in quanto bastava il raggiungimento del quorum di votanti del 40%, mentre Cristina Manfrinetti si è imposta a Malvicino (Alessandria) col 100% delle preferenze, nonostante ci fossero altri cinque concorrenti, visto che si sono recati alle urne in 63 (quindi quasi tutti i 78 residenti effettivi) e tra loro 62 hanno votato per l'avvocata di 43 anni.