
Non è certo quello che si può definire un bel momento per Elly Schlein, che dopo aver incassato una risposta non certo incoraggiante alla chiamata alle urne in occasione dei referendum e visto ridursi il consenso degli elettori nelle intenzioni di voto si trova a dover fare i conti con i dati di vendita poco lusinghieri del suo libro.
Sono trascorsi quasi 10 mesi dall'uscita de "L'Imprevista", un testo edito da Feltrinelli nel quale la leader dem, con la collaborazione della giornalista Susanna Turco, analizza il quadro politico del Paese, le battaglie della sinistra e il suo percorso personale. Il problema è che a pochi lettori è interessato approfondire l'argomento. A rivelare il flop letterario della segretaria dem è una ricerca de "Il Post" che parte dall'analisi dei dati di vendita del libro del premier "Io Sono Giorgia", di recente tradotto in inglese e immesso nel mercato statunitense con prefazione di Donald Trump jr.
L'inchiesta ha portato a fare un raffronto tra i numeri fatti registrare dai testi firmati da altri politici italiani, ed è da ciò che sono venuti a galla i dati poco incoraggianti de "L'Imprevista". Il libro della Schlein resta sotto le 5mila copie, un limite al di sotto del quale si parla in genere di flop editoriale: con questi numeri poco lusinghieri, il volume firmato dal segretario dem è scivolato fuori dalla Top 100 dei più venduti da Feltrinelli e si è assestato alla posizione 38.688 nella classifica Best Seller di Amazon.
In realtà si tratta della conferma di un fallimento che era emerso fin da subito, dal momento che il libro non aveva ricevuto la giusta spinta dal pubblico neppure nei primi 7 giorni dalla sua uscita sul mercato, finendo fuori dalle classifiche di settore. Al momento c'è un netto divario col primo libro firmato da Schlein in un momento, peraltro, in cui non era ancora la segretaria del Partito democratico: "La Nostra Parte" resta poco al di sotto delle 10mila copie, vale a dire circa il doppio de "L'Imprevista".
E per quanto concerne i competitor? Il più prolifico resta Matteo Renzi, che ha già superato la decina di libri pubblicati: con "Avanti: perché l'Italia non si ferma" e "Un'Altra Strada", l'ex segretario dem ha superato quota 40mila copie, mentre con "Il Mostro" è riuscito a sfondare le 50mila. Poco definiti i dati dell'ultimo nato, "L'Influencer", che comunque dopo 3 settimane ha già venduto 15mila copie. Carlo Calenda ha invece raggiunto quota 13mila copie col suo "La libertà che non libera".
Numeri comunque nettamente inferiori rispetto a "Io sono Giorgia", che ha superato ad oggi le 170mila copie. Lusinghieri anche i dati del secondo libro firmato dal premier: "La versione di Giorgia" ha già sforato quota 100mila. I due libri firmati da Matteo Salvini, ovvero "Secondo Matteo" e "Controvento" sono al momento a quota 25mila e 21mila copie vendute.
Ancora più sorprendenti, restando nel centrodestra, i numeri fatti registrare da Roberto Vannacci: "Il mondo al contrario", tra l'edizione auto-pubblicata e quella edita da Il Cerchio, ha superato infatti le 280mila copie.Per quanto riguarda le vendite all'estero è Giorgia Meloni a primeggiare, dal momento che "Io sono Giorgia" è stato tradotto e distribuito non solo negli Usa, ma anche in Spagna, Grecia e Germania.