
Addio a un altro cavallo di battaglia del M5s. Il partito guidato da Giuseppe Conte ha infatti superato definitivamente il limite dei due mandati. Ieri sera si è chiuso il voto online dell'assemblea degli iscritti: con un quorum poco superiore al 50 per cento, il quesito sui mandati è stato approvato con 43.236 sì e 8.196 no. L'ennesima piroetta per il Movimento, ormai solo lontano parente di quello delle origini di Beppe Grillo e Casaleggio.
In base a quanto previsto dal M5s, la regola principe prevede che i mandati non possano mai essere più di tre ma per raggiungere la soglia massima sono previste più strade. Una prevede che gli esponenti pentastellati con due legislature di fila alle spalle in Parlamento possano tornare di nuovo in campo solo dopo averne saltata una. La formula è stata ribattezzata stop and go. In alternativa, i senatori e i deputati con due mandati all'attivo potrebbero anche partecipare alla corse per la presidenza di una Regione e a sindaco di una città.
Insomma, il M5s si prepara a riabbracciare tanti big che erano stati costretti a salutare la poltrona. L'elenco è folto: tra i big a riposo che potrebbero essere ricandidati troviamo l'ex vicepresidente del Senato Paola Taverna e l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Ma non solo. La novità regolamentare in casa Cinque Stelle consentirebbe all'ex presidente della Camera Roberto Fico di candidarsi alla presidenza della Regione Campania.
La novità aveva già raccolto diverse critiche tra gli attivisti M5s.
Tra i tanti commenti negativi, anche quello dell'ex ministro Danilo Toninelli: "Il M5s aveva due cose che lo differenziavano, i due mandati e gli iscritti che decidevano. Oggi i due mandati non ci sono più e decide il capo. Quindi non è più M5s ma è il Movimento di Conte. Spero che Grillo finalmente si riprenda il simbolo".