Manovra, pressing Lega: “5 miliardi dagli extraprofitti”. Forza Italia: “Discutiamo, ma no alle tasse”

Salvini propone risorse dalle banche, "no" di Tajani. FdI spinge sul taglio dell’Irpef dal 35% al 33%

Manovra, pressing Lega: “5 miliardi dagli extraprofitti”. Forza Italia: “Discutiamo, ma no alle tasse”
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Confronto aperto nel governo. Nel percorso verso la definizione della prossima legge di bilancio, tiene banco il dossier extraprofitti. La proposta di un possibile contributo straordinario da parte delle banche — avanzata dalla Lega — ha acceso il dibattito e sono emerse posizioni diverse tra gli alleati. Il partito guidato da Matteo Salvini punta a finanziare una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali anche attraverso l’introduzione di un prelievo sugli extraprofitti degli istituti bancari.

Entrando nel dettaglio, il gruppo economico del Carroccio stima in 5 miliardi di euro la somma potenzialmente ricavabile da questo intervento: “Le grandi banche potranno generare un contributo di 5 miliardi per sostenere famiglie, artigiani, commercianti e imprese”, si legge in una nota diffusa dal partito. A questa ipotesi si oppone con decisione Forza Italia, da sempre contraria all’introduzione di misure che colpiscano il sistema bancario. “La minaccia di tasse è inaccettabile”, ha dichiarato il vicepremier e leader azzurro Antonio Tajani, che ha ricordato come la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si sia limitata a dire “discutiamone”. Il titolare della Farnesina ha inoltre evidenziato: “Le banche possono dare un contributo ma non esiste il concetto di extraprofitti, è roba da Unione Sovietica”, aggiungendo che “piuttosto che fare la rottamazione, che costa 5 miliardi, è meglio spenderli per la sanità, visto che ce n'è bisogno”.

In parallelo, mentre il dicastero dell’Economia lavora alla preparazione del Documento programmatico di finanza pubblica — atteso mercoledì in Consiglio dei ministri e giovedì in Parlamento —, si consolida l’ipotesi di un taglio dell’Irpef. L’obiettivo sarebbe la riduzione della seconda aliquota, dal 35% al 33%. “L'intenzione da parte del governo c'è tutta e a questo punto è lecito affermare che ci sarà il taglio delle tasse per il ceto medio nella legge di bilancio” la conferma di Marco Osnato, responsabile economico di Fratelli d’Italia. Misura promossa da Forza Italia, che la considera prioritaria. “La chiediamo e la sollecitiamo da oltre due anni” la sottolineatura di Maurizio Casasco, responsabile economico del partito.

Nel dibattito sulle misure per la crescita è intervenuto anche il presidente di Confindustria Emanuele Orsini che ha invitato l’esecutivo a elaborare una visione di medio periodo: “Non possiamo continuare a rincorrere le modifiche della legge di bilancio precedente. Serve un atto di coscienza e un piano industriale per questo Paese che abbia la visione a tre anni” il suo intervento in videocollegamento alla festa di Forza Italia. Per Orsini è fondamentale “mettere al centro la crescita”, anche contrastando l'incertezza e i venti di guerra. Sul fronte europeo, Orsini ha esortato Bruxelles ad agire “velocemente”, dopo aver riconosciuto gli errori passati, tra cui quello di “non aver messo al centro l'industria europea”. Quanto al tema delle retribuzioni, Orsini ha risposto in modo indiretto all'invito del ministro dell’Economia alle imprese di fare la propria parte: “Si può fare di più”, ha ammesso, ma ha anche sottolineato il peso del “costo fiscale del Paese sulla busta paga al netto del lavoratore”. La strada da seguire, secondo il presidente di Confindustria, resta quella dei “contratti di produttività” e della lotta ai “contratti pirata”.

Importanti novità per quanto concerne il bonus elettrodomestici. Il decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e ora si attendono i decreti direttoriali del Mimit, che dovranno definire le modalità operative, tra cui le tempistiche di attivazione della piattaforma PagoPA. Il contributo prevede un rimborso pari al 30% del costo sostenuto fino a un massimo di 100 euro, che sale a 200 euro per i redditi inferiori a 25 mila euro.

L’erogazione seguirà l’ordine cronologico delle domande fino all’esaurimento delle risorse disponibili (50 milioni di euro). Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha già annunciato l’intenzione di rendere la misura strutturale all’interno della prossima legge di bilancio.

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