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Ilaria Salis esulta per la liberazione dell'imam

L'europarlamentare parla di "caccia alle streghe di stampo maccartista" dopo la liberazione dell'imam di Torino Mohamed Shanin

Ilaria Salis esulta per la liberazione dell'imam
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L'imam di Torino è tornato in libertà: la Corte d'Appello di Torino ha accolto il ricorso di Mohamed Shahin, trattenuto nel Cpr di Caltanissetta dalla fine di novembre. Secondo i giudici non è necessario il trattenimento perché "sono emerse nuove informazioni tali da mettere in discussione la legittimità del trattenimento". Tra i primi che sono accorsi a esultare sui social c'è Ilaria Salis, che aveva definito l'atto del ministero dell'Interno per ragioni di sicurezza nazionale come un "atto politico". "La Corte d’appello di Torino ha accolto il riesame sulla convalida del trattenimento, rilevando che non sussistono elementi tali da giustificarlo. Montaruli e Piantedosi, Fratelli d’Italia e Lega: sconfitti su tutta la linea; la loro caccia alle streghe di stampa maccartista è illegittima", scrive testualmente Salis nel suo intervento social.

"Oggi, anche grazie alle mobilitazioni della società civile e dei movimenti, vincono lo stato di diritto e la democrazia. Una società più sicura non è una società chiusa e omogenea, sospettosa e armata, ma una società aperta e plurale, dove - nel rispetto dell’Altro e dei valori di uguaglianza e libertà - le diversità culturali possono convivere pacificamente", è la conclusione del suo intervento. Verrebbe da chiedersi in che modo l'imam avrebbe rispettato i "valori di uguaglianza e libertà" sostenendo che il 7 ottobre "non fu violenza". Da Lega e Fratelli d'Italia sono arrivate parole di sconcerto per la decisione. Tra questi anche Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, in una dichiarazione relativa al caso ha sottolineato che "mentre in Australia l’odio antiebraico fa quindici morti, per la Corte d’Appello di Torino l’Imam Sharon che giustifica l’orrenda strage del 7 ottobre 2023 può andare tranquillamente in giro a diffondere le sue idee. È preoccupante la tendenza di certi magistrati di andare sempre e comunque contro l’azione del Governo a difesa della sicurezza degli Italiani".

La battaglia politica di Salis, in questo contesto, rischia di apparire come una difesa incondizionata pur di contrastare l'esecutivo, anche quando ciò implica ignorare o minimizzare la portata di dichiarazioni percepite come pericolose per la sicurezza e i valori democratici che la stessa Salis invoca.

La battaglia politica di Ilaria Salis, per quanto formalmente in difesa di una libertà sancita da un tribunale, si rivela agli occhi dei suoi critici come un'incoerenza etica insostenibile e come un mero strumento di attacco al governo e alla sua maggioranza.

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