Una vendetta, uno sgambetto, un complotto? Emilio Fede torna a difendersi accusando: non ci sta a passare per quello che ha portato in Svizzera una valigetta piena di soldi, sentendosi per di più respingere dalla banca di Lugano in quanto il denaro non era di provenienza chiara.
Lex direttore del Tg4 ieri è stato interrogato per quattro ore a Milano, nella caserma della Guardia di finanza, nellambito dellinchiesta per concorso nella bancarotta della LM Management, la società di Lele Mora, limpresario tuttora in cella. Davanti ai pm Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, Fede ha anche parlato della vicenda del presunto tentativo di versamento di 2 milioni e mezzo di euro in contanti su un conto svizzero da lui fatto alla fine dellanno scorso. Il giornalista ha smentito lepisodio alla radice: «È un falso, troppe cose non tornano. Cè qualcuno che ce lha con me per rovinarmi», ha detto, facendo intendere di avere in mente nome e cognome di chi potrebbe aver architettato questa «trappola».
In realtà, linterrogatorio, chiesto dallo stesso Emilio Fede, ha riguardato anche la vicenda specifica per cui ieri era stato convocato in Procura a Milano, cioè la cifra di circa 1 milione e 200 mila euro, parte dei 2 milioni e 850 mila prestati a Lele Mora da Silvio Berlusconi, che secondo laccusa avrebbe trattenuto per sé. Lex direttore del Tg4 non ha cambiato la versione iniziale e ha ribadito di aver ricevuto in totale dallex agente dei vip 350 mila euro come restituzione di un prestito.
Quanto ai suoi rapporti con Berlusconi, Fede ha ribadito che sono «ottimi» e che per lui lex premier «è un fratello» e che anche dopo la sua uscita dal Tg4 gli ha telefonato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.