"Un nuovo ente per le tasse locali". L'idea del governo per l'Agenzia delle Entrate

Secondo il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il federalismo fiscale partirà nel 2027

"Un nuovo ente per le tasse locali". L'idea del governo per l'Agenzia delle Entrate
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"Allo stato attuale si prevede che il quadro normativo per l’attuazione del federalismo fiscale possa essere completato, con la pubblicazione e l’entrata in vigore dei relativi atti, entro il primo trimestre 2026, mentre la riforma si applicherà a partire dal 2027". Ne è convinto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che oggi ha parlato durante un'audizione della commissione sul Federalismo Fiscale.

"Credo sia il momento di fare una discussione aperta e matura sulla riscossione", ha detto il ministro dell'Economia sottolineando che "adesso abbiamo tra chi funziona benissimo e chi non funziona affatto e questo non va bene perché crea una discriminazione tra cittadini". Secondo Giogetti, per affrontare le sfide legate alla riscossione, "è fondamentale un riequilibrio strategico dell'operato dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader), anche "valutando un nuovo ente di riscossione dedicato esclusivamente alla gestione e al recupero dei tributi locali, con personale specializzato in questa materia". Il nuovo ente, secondo il ministro, "potrebbe beneficiare delle economie di scala presenti a livello nazionale, utilizzando il patrimonio informativo a disposizione dell'Agenzia delle Entrate e rafforzando l'interoperabilità delle banche dati". Per Giogetti "è essenziale che questo nuovo soggetto sia integrato sinergicamente con l'attuale struttura di Ader, per poter trarre beneficio dalle esperienze finora maturate"-. Si tratta di un ente che dovrà lavorare "in stretto collegamento con partner tecnologici quali Sogei e PagoPA, per garantire un'integrazione efficace dei processi e delle banche dati esistenti". Ma non solo. Il nuovo ente "dovrebbe - aggiunge Giorgetti - disporre di una struttura informatica avanzata, capace di integrare e incrociare le informazioni necessarie per la determinazione delle posizioni debitorie e per il monitoraggio dei soggetti incaricati delle attività operative". Per migliorare "i meccanismi di gestione delle attività di recupero", inoltre "le attività dei riscossori privati - osserva il ministro - possono essere incentivate e rafforzate".

Giorgetti è inoltre convinto che il federalismo possa realizzarsi solo con "la collaborazione delle Regioni, dell'Anci, dell'Upi e, soprattutto, delle amministrazioni statali più ampie interessate, chiamate a 'governarè il passaggio dalla finanza derivata alla finanza autonoma". L'impatto dell'entrata in vigore del nuovo quadro di regole della governance economica europea "richiederà - aggiunge Giorgetti - un coordinamento più stringente tra i livelli di governo per rispettare gli obiettivi stabiliti nel Piano strutturale di Bilancio di medio termine". Il federalismo fiscale deve, inoltre, conto delle nuove dinamiche "adottando - attraverso un'efficacia di ricorso alla perequazione - misure che possono ridurre le diseguaglianze, promuovere uno sviluppo equilibrato e inclusivo su tutto il territorio nazionale".

Giorgetti ha, poi, spiegato che "la fiscalizzazione dei trasferimenti statali può riguardare solo quegli stanziamenti che, per espressa indicazione normativa, siano di parte corrente e, ove non finanziati tramite il ricorso all'indebitamento, in conto capitale, abbiano carattere di generalità e permanenza; siano destinati all'esercizio delle competenze regionali, ivi compresi quelli finalizzati all'esercizio di funzioni da parte di province e comuni". Il ministro ha, poi, ricordato che "la commissione tecnica per i fabbisogni standard, nella seduta dell'11 dicembre 2023 ha licenziato un documento finale, con l'elenco dei trasferimenti fiscalizzabili, circa 10 miliardi di euro, che investono rilevanti ambiti di competenza regionale: trasporto pubblico locale; politiche per la famiglia, giovani e disabilità; politiche sociali e per le non autosufficienze; agricoltura; istruzione; formazione professionale; diritto allo studio universitario". Si tratta di ambiti che oggi sono "governati da diverse amministrazioni statali e che - precisa Giorgetti - interessano significativamente anche l'esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali". Il ministro definisce l'attuazione del federalismo fiscale "un obiettivo particolarmente complesso" anche "perché si inserisce in un contesto profondamente mutato rispetto a quello originario". Giorgetti ritiene, inoltre, che la definizione dei Lep non possa "prescindere da un'attenta valutazione della sostenibilità finanziaria delle misure legislative di riferimento, anche alla luce della ricognizione delle risorse disponibili a legislazione vigente". E assicura: "Il Parlamento svolgerà un importante ruolo di garante dell'equilibrio tra diritti e risorse". Il ministro dell'Economia ricorda inoltre quanto recentemente rilevato anche dall'Anci ossia che "la quota comunale del magazzino ruoli dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione è pari a 25 miliardi, di cui circa 6 miliardi esigibili". Si tratta di "risorse che sono distribuite in modo non uniforme sul territorio nazionale: con valori maggiori concentrati in alcune regioni, in alcune grandi città e nei comuni medio-piccoli, soprattutto delle regioni del Centro-Sud".

Giorgetti, infine, lancia l'allarme sugli i enti locali in dissesto e pre-dissesto e dice: "Questa situazione non sfugge con l'Anci abbiamo già introdotto il tema".

E ancora: "La normativa riferita a un quadro di 20-30 anni fa oggi non è più attuale e o c'è l'incapacità dei Comuni di gestirseli in casa loro o, anche, che l'Agenzia delle Entrate Riscossione tra perseguire quello che deve 250 euro di Tari e quello che deve 250mila euro di Irpef dedica energie dall'altra parte". E ha concluso: "Abbiamo sollecitato il sistema delle autonomie locali a corresponsabilizzarsi in questa fase e credo ci sia disponibilità a valutare questo aspetto altrimenti da questa trappola non ne usciamo".

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