Bordate a Sala e Travaglio: cosa ha detto Fedez alla convention di FI

Fedez, dal palco del Congresso Nazionale dei Giovani di Forza Italia, attacca Marco Travaglio, Beppe Sala e la sinistra

Bordate a Sala e Travaglio: cosa ha detto Fedez alla convention di FI
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"Sono consapevole che la mia presenza abbia creato indignazione". Esordisce così Fedez dal palco del Congresso Nazionale dei Giovani di Forza Italia, in corso al Palazzo dei Congressi a Roma dopo essere stato presentato dal conduttore de 'La Zanzara' Giuseppe Cruciani.

"Non mi sono mai sottratto al confronto con persone che hanno idee diverse dalle mie, tipo Vannacci", ha detto il rapper, applauditissimo dalla platea. Fedez rivela: "Negli anni ho constatato che ogni volta che invito al podcast persone con posizioni di destra e la controparte di sinistra si rifiutano sempre di sedersi sul tavolo a dibattere. Questo è oggettivo". Il cantante ha detto che oggi non voterebbe per nessuno, ma ha anche lanciato una frecciatina all'attuale primo cittadino di Milano: "La cosa buona è che mancano due anni per cambiare sindaco e Sala non si può ricandidare, quindi questa è un'ottima notizia", perché "un sindaco influencer anche no". Durante l'incontro, ovviamente, si è parlato anche del tema delle periferie e Fedez ha raccontato di aver finanziato dei progetti per riqualificare il parco di Rozzano. Poi ha aggiunto: "Alle periferie manca una calendarizzazione di eventi che possano portare il confronto delle persone, si cerca sempre di fare i grandi eventi in centro città", ma non nelle periferie. "Mancano i centri di aggregazione di giovani che parlino con i giovani". Altro tema sociale molto caro a Fedez è quello della salute mentale che "è il tema dei prossimo 15 anni" e che "non può essere un lusso, mentre oggi in Italia purtroppo lo è". Il problema è che "il bonus psicologo non riesce ad accontentare la richiesta" e dunque c'è un "lavoro fondamentale da fare" rispetto al quale "super volentieri do una mano". Secondo Fedez è "una battaglia che va al di là dei colori politici". Fedez ha ricordato che, durante la pandemia, quando insieme all'ex moglie Chiara Ferragni contribuì costruire un reparto della terapia intensiva del San Raffaele, era stato contattato dalla famiglia di Elon Musk che voleva donare dei respitatori e voleva capire quali erano le esigenze dei vari Paesi europei. "Mi ha mandato dei questionari. Ho fatto dieci giorni di lavoro incessante, a un certo punto ho chiamato Di Maio e gli ho detto: 'Smazzatela tu perché io non ce la faccio'", ha detto Fedez che poi ha rivelato: "Ho chiamato la moglie del fratello di Elon Musk e le ho chiesto come mai non avesse chiamato il ministro degli Esteri, mi ha risposto: 'Perché ci fidiamo più di te che di loro'".

L'incontro, poi, è virato su temi di natura sempre più politica. "Una cosa su cui ho cambiato idea rispetto a quand'ero adolescente è il tema delle intercettazioni telefoniche, con le quali si può costruire una falsa narrazione e mistificare la realtà in modo incredibile", ha detto Fedez. E ancora: "Esiste un reato, quello di violazione del segreto istruttorio, che di fatto non viene perseguito e quindi non ci si riesce a difendere".

Poi è arrivata un'inaspettata presa di distanza dal direttore del Fatto Quotidiano:"Quando io purtroppo vedo Marco Travaglio fare un libro su Berlusconi postumo e fare la promozione pulendo la sedia, ecco, quello mi sembra totalmente inutile, se non utile alle tasche di Marco Travaglio per racimolare qualche soldino in più. E lo trovo veramente spiacevole".

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