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Fonsai, indagini chiuse: "Contatti Ligresti-Cav"

Nelle indagini del pm Orsi emerge che Ligresti avrebbe avuto "contatti" con il Cav per "fare ottenere l’incarico di presidente" dell’Antitrust a Giannini

Fonsai, indagini chiuse: "Contatti Ligresti-Cav"

Salvatore Ligresti avrebbe avuto "contatti con il presidente del Consiglio" Silvio Berlusconi per "fare ottenere, una volta scaduto dall’incarico di presidente dell’Isvap, l’incarico di presidente" dell’Antitrust a Giancarlo Giannini. Nell’atto di chiusura delle indagini firmato lo scorso 5 novembre dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dal pm Luigi Orsi, emerge come Giannini, quando era presidente dell’Isvap (dal 2002 all’agosto 2010), avrebbe disposto, in cambio della promessa da parte di Ligresti della nomina a presidente dell’Antitrust, che l’Istituto "non effettuasse alcuna ispezione nei confronti della vigilata società" e avrebbe continuato a "esercitare la vigilanza in modo tardivo e inefficace" . La procura si riferisce a un’ispezione generale su Fondiaria, che sarebbe stata disposta "tardivamente" nell’ottobre 2010 e "inizialmente centrata sulla governance e successivamente, il 28 dicembre 2010, estesa al tema delle sole rc auto". I pm hanno sottolineato che Ligresti alla "promessa (...) faceva seguire contatti con il Presidente del Consiglio pro tempore".

Nell'atto di chiusura delle indagini con cui Orsi ha contestato a entrambi la corruzione e al solo Giannini anche la calunnia, l’ex presidente dell’Isvap, organismo di vigilanza sulle assicurazioni private (ora Ivass), "aveva improntato la funzione di vigilanza nei confronti" di Fonsai "in modo tardivo e inefficiente" in cambio della promessa da parte di Ligresti della nomina a presidente dell’Antitrust, "una volta scaduto l’incarico" all’Isvap. Con una denuncia in procura a Milano nell’aprile 2012, Giannini "incolpava" del reato di ostacolo all’attività dell’organismo di vigilanza sulle assicurazioni gli allora amministratori di Fonsai "sapendoli innocenti", quando invece fu lui stesso, tra il 2002 e l’agosto del 2010, a disporre che "l’Isvap non effettuasse alcuna ispezione" sul gruppo se non "tardivamente nell’ottobre 2010". Il 18 aprile 2012, infatti, stando all’atto di chiusura delle indagini, Giannini presentò una denuncia allo stesso Orsi, titolare di diversi filoni di inchiesta su Fonsai, per incolpare gli ex vertici del gruppo assicurativo pur "sapendoli innocenti". Nella denuncia Giannini "segnalava di avere acquisito, a seguito degli accertamenti conseguenti all’ispezione terminata il 29 settembre 2011, che i detti amministratori pro tempore" di Fonsai "avrebbero occultato all’Istituto gli scorretti criteri di formazione delle riserva sinistri rc auto che si sono riflessi sulla redazione del bilancio di esercizio 2010". Con la "nota del 21 marzo 2012" Giannini aveva anche segnalato che "a quella data era emerso che sulla base della stipulazione del contratto 20 ottobre 2003 concluso tra" Fonsai e Ligresti e "tacitamente rinnovabile" la società aveva "pagato a Ligresti complessivi euro 28 milioni tra il 2003 e il 2010", "erogazione anomala e indebita perchè la proroga contrattuale non era stata specificamente valutata" dal cda di Fonsai. Anche su questo punto Giannini incolpava, secondo il pm, gli allora amministratori del gruppo di "avere occultato la vicenda alla vigilanza". Era stato, invece, secondo l’accusa, lo stesso Giannini a fare in modo che in oltre 8 anni, tra il 2002 e l’agosto 2010, sulla Fonsai gestita dai Ligresti non ci fosse "alcuna ispezione" da parte dell’Isvap. Solo "nell’ottobre 2010", infatti, l’allora capo dell’organismo di vigilanza dispose "tardivamente" una "ispezione generale su Fondiaria" prima "incentrata sulla governance" e poi "estesa al tema della sola r.c. auto". Giannini, inoltre, sempre secondo l’accusa, aveva lasciato passare "un anno" prima di intervenire, "da quando, il 29 ottobre 2009, l’Istituto chiedeva chiarimenti a Fondiaria sul tema delle riserve". Iniziativa presa da Giovanni Cucinotta, dirigente dell’Isvap che "aveva rilevato e segnalato" una "rilevante anomalia" sul gruppo. Nel dicembre 2009, però, Giannini "proponeva a Cucinotta di rinviare entrambe le iniziative ispettive". Il 19 marzo 2010 "Cucinotta reiterava il suggerimento di avviare l’ispezione".

Ispezione che Giannini, però, dispose solo nell’ottobre di quell’anno.

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