Il fenomeno dell'esitazione vaccinale, che continua a limitare l'efficacia delle strategie di prevenzione, soprattutto tra i pazienti fragili e i loro caregiver, è uno dei temi affrontato da Acta Reboot, il congresso internazionale di infettivologia. Così se per la vaccinazione antinfluenzale l'adesione dei lombardi è migliorata rispetto a un paio di anni fa, tanto che al 24 novembre, si sono sottoposti a profilassi 1,9 milioni ovvero 70-80mila cittadini in più rispetto al 2024, così non è per le categorie più fragili, ovvero gli over 65 coperti al 35 per cento.
Per Paolo Bonfanti, primario di Malattie Infettive alla Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza e ordinario in Malattie Infettive e Tropicali alla Bicocca «si spera di arrivare intorno al 50%, percentuale che sarebbe comunque sotto la soglia del 75% raccomandata per questa categoria di età dall'OMS». Il siero anti Covid è stato richiesto solo da 259mila lombardi. «Il problema - continua Bonfanti - è che le persone molto anziane e i cronici dovrebbero vaccinarsi. La popolazione è sempre più vecchia e questi virus possono essere molto pericolosi perchè peggiorano le patologie preesistenti».
Tra le altre malattie con obbligo vaccinale scolastico come il morbillo, di cui si è verificata un'epidemia tra gli adulti un paio di anni fa in Lombardia, c'è una grande allerta perchè la malattia è potenzialmente severa, dal momento che può dare complicanze come l'encefalite o la sordità, mentre negli immunodepressi può essere addirittura letale. I casi in Regione dall'inizio del 2025 (al 19 novembre) sono stati 79, la metà dei quali a Milano (38 casi). Nel 71% dei casi chi si è ammalato non era vaccinato. «Ora la situazione è migliorata - spiega il virologo - dal momento che la copertura vaccinale al 31 dicembre 2023 tra gli adolescenti era del 95,34 per la prima dose e 93,52 per la seconda. Siamo saliti rispetto a una caduta di qualche anno fa della copertura scesa sotto il 90%. Il motivo? Una cultura anti vaccinale che soprattutto oggi ha due grandi veicoli: l'uso dei social e della rete dove si trovano informazioni non verificate, e qundi si può leggere tutto e il contrario di tutto come la presunta associazione tra il vaccino e l'autismo, introdotta una ventina di anni fa e basata su un dato falso e la posizione ufficiale del responsabile della Sanità degli Stati Uniti, che sostiene che non ci siano evidenze sufficienti per escludere questa relazione».
Ma l'esitazione vaccinale non interessa solo la profilassi per il morbillo, ma anche quello contro il papilloma. Nelle donne la relazione tra HPV e carcinoma della cervice uterina è assodata, nei maschi, invece, c'è meno conoscenza anche se il virus può provocare carcinoma anale, tanto che è dimostrato un aumento della diffusione di questo tumore. Su 45.707 ragazzine (nate nel 2012) nel 2024 ha ricevuto la prima dose l'84,89% e la seconda il 77,86%, mentre delle 48.310 nate nel 2000 sono vaccinate con una dose il 72,54% e il 71,36% con la seconda. Per quanto riguarda i maschi su 48.382 nati nel 2012 ha ricevuto la prima dose l'82,28% e la seconda 74,77%. Su 53.
311 ragazzi nati nel 2000, invece, risulta vaccinato con una dose l' 1,64 % e con richiamo l'1,06%. «È fondamentale vaccinare gli uomini perché è il maschio a trasmettere il virus. Per alzare la copertura - conclude l'infettivologo - è necessario fare un'azione di informazione ed educazione molto paziente».