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In arrivo un ddl per gli anziani: cos'è il "Patto per la terza età"

Il governo ha preparato un disegno di legge sulle misure da adottare nei confronti degli anziani al di sopra dei 65 anni: ecco gli obiettivi del provvedimento e le parole del vice ministro, Maria Teresa Bellucci

In arrivo un ddl per gli anziani: cos'è il "Patto per la terza età"
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L'esecutivo di Giorgia Meloni è molto vicino ai temi dei cosiddetti anziani, ossia gli over 65. È per questo motivo che è stato presentato un disegno di legge recante deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane che riguarda la fascia d'età oltre i 65 anni composta da circa 14 milioni di cittadini con tanti interventi in cantiere che compongono il "Patto per la terza età".

Gli obiettivi del provvedimento

Il provvedimento vuole garantire il diritto di "continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio" oltre a semplificare e integrare "le procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente". Il Patto definisce "una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana" che avrà il compito di coordinare gli interventi, promuovere misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale, forme di coabitazione solidale e intergenerazionale, interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane, integrare gli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e del servizio di assistenza domiciliare (SAD), riconoscere il diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e negli hospice, mettere in campo interventi a favore dei caregiver familiari.

I punti di forza

Sarà previsto, quindi, un potenziamento dell’assistenza domiciliare realizzata su misura del singolo proprio per contrastare il fenomeno degli anziani bloccati negli ospedali perché non hanno la possibilità di essere assistiti adeguatamente a domicilio, incentivi per nuove forme di co-housing, maggiori tutele e aiuti per le situazioni di maggiore fragilità. Come si vede, vengono messi in primo piano gli aspetti legati al progetto individuale di vita e all’autodeterminazione dell’anziano che potrà "determinarsi in maniera indipendente, libera, informata e consapevole con riferimento alle decisioni che riguardano la loro assistenza" rispetto alla propria assistenza e alla continuità di cure presso il proprio domicilio anche nei casi più gravi.

Sarà data maggiore attenzione ai processi di inclusione sociale e al benessere psicologico delle persone anziane e una maggiore valorizzazione, in quanto servizi di prossimità, della rete delle farmacie territoriali che, in sinergia con i soggetti erogatori dei servizi sociosanitari, possono agire per la promozione di interventi di sanità preventiva, per la realizzazione di servizi per la continuità di vita e di cure presso il domicilio, per la facilitazione dell’accesso ai servizi. Possono anche segnalare anziani in situazione di difficoltà.

"Gli anziani non sono solo parte delle nostre famiglie, ma rappresentano il cuore stesso della società e un patrimonio di valori, tradizioni e conoscenze prezioso per la Nazione. Avere cura degli anziani significa avere cura di tutti noi", aveva affermato Giorgia Meloni. La proposta, oltre che dal premier, è arrivata in accordo con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone e con il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, seguito in prima persona dal vice ministro al Lavoro e alle Politiche sociali con delega al Terzo settore, Maria Teresa Bellucci.

Le parole del Vice Ministro

Tra le novità di questo Patto ci sarà anche l'istitutuzione di un Comitato interministeriale per la popolazione anziana con la promozione e il coinvolgimento in attività di utilità sociale delle persone anziane, il dialogo intergenerazionale e nuove forme di coabitazione mediante altresì progetti di rigenerazione urbana. Il vice ministro Bellucci ha dichiarato che "nasce un nuovo welfare coerente con i mutati bisogni di assistenza che derivano dal progressivo invecchiamento della popolazione. Avere cura degli anziani significa avere cura di tutti noi e del futuro di ognuno.In 150 giorni di governo abbiamo realizzato una riforma-risposta strutturale per sostenere le fragilità, siamo il governo dello Stato che ha cura e non degli spot o dei bonus estemporanei".

I ringraziamenti del vice ministro sono andati a tutti i gruppi parlamentari per aver consentito di arrivare al Ddl migliore possibile: un plauso alla premier, Giorgia Meloni, la quale ha spiegato che "trattare di anziani significa affrontare i bisogni di ognuno di noi e garantire alle persone che vivono la loro Terza Età la dignità che meritano scongiurando la cultura dello scarto e la solitudine che spesso minaccia i più fragili". Maria Teresa Bellucci ha poi aggiunto che quanto si sta facendo in Parlamento è un grande servizio per la Nazione. "Essere uniti anziché divisi su temi sociali come questo è un segnale chiaro di buona politica".

Bellucci è poi tornata sull'intervento del Presidente del Consiglio sul palco della Cgil che ha scritto una pagina di storia anche per il tema sul welfare affermando che il nuovo esecutivo "sta percorrendo a passo svelto la strada delle riforme strutturali che interessano le politiche sociali, come le politiche in favore della Terza Età, la protezione dalla povertà e la natalità": il lavoro del governo è enorme e cerca di ricucire "i divari che hanno zavorrato la crescita dell’Italia e generato false speranze attraverso sussidi privi di progettualità come il Reddito di Cittadinanza. Con coerenza stiamo dimostrando la concretezza che impone il momento storico. Il nostro operato intende rispondere attivamente all’emergenza che l’emarginazione sociale comporta attraverso iniziative come il Patto per la Terza Età che lo stesso segretario della Cgil Landini ha elogiato".

Gli anziani in Italia

L'Istat ha rilevato che sono quasi 14 miglioni gli Over 65 in Italia, ossia il 23% delle popolazione: in pratica quasi un italiano su 4 è considerato anziano e le stime sono di un'ulteriore crescita di questa fascia di popolazione nei prossimi anni tale da arrivare a un anziano su tre nel 2050.

Secondo quanto rilevato dall'Iss e citato da IlSole24Ore, tra 2017 e 2020 almeno il 18% di chi aveva più di 65 anni aveva bisogno di assistenza perché considerato fragile e circa 100mila di loro, oltre alla mancanza di aiuti, avevano problemi economici e impossibilitati ad avere la giusta assistenza a pagamento.

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