Cori e selfie hanno accolto Giorgia Meloni in piazza del Popolo a Roma, dove si sta tenendo la kermesse dedicata ai 10 anni di Fratelli d'Italia. Il presidente del Consiglio è stato accolto da migliaia di persone che si sono radunate all'interno e all'esterno della tensostruttura. "Questi dieci anni sono stati una scommessa vinta", ha dichiarato Giorgia Meloni appena preso il microfono. Giorgia Meloni ha ricordato il capitano Fabio Antonio Altruda aprendo il suo intervento al decennale di FdI. "Oggi la mamma mi ha molto commossa perchè mi ha detto 'Sarò forte come lei'. A questa famiglia voglio mandare le condoglianze mie e del governo per questo ragazzo che si batteva per la bandiera tricolore che noi faremo volare alta", ha aggiunto.
FdI tra passato e futuro
"Ricordo che scherzando usavo una frase di Gimli, il nano del Signore degli Anelli: 'Certezza di morte, scarse possibilità: cosa stiamo aspettando?". Ecco, noi siamo nati più o meno così ma facendo una scelta giusta che era una scommessa e cioè che tu potevi far politica privilegiando quello che era giusto per le tue idee rispetto a quello che poteva essere utile per il tuo destino", ha detto Giorgia Meloni dal palco di Roma.
Giorgia Meloni dal palco ha dichiarato: "È una festa che guarda al futuro, tira le somme di quello che abbiamo costruito in questi anni soprattutto per non dimenticare da dove veniamo, perché il governo è sempre una cosa rischiosa da questo punto di vista". La guida di un governo, secondo il premier, è "la sfida che decide se davvero sei all'altezza del compito, se riesci a non perderti, non cambiare, non montarti la testa a essere esattamente la persona, la realtà e le idee che i cittadini volevano alla guida della nazione".
FdI, spiega Meloni, continua a crescere, perché "tanti guardavano a noi con interesse ma erano spaventati, perché veniva fatta su di noi un racconto irreale. Oggi la realtà viene fuori. Spero di poter convincere altre persone". Oggi, conclude il premier, Fratelli d'Italia "può davvero diventare il grande partito conservatore italiano sul quale noi abbiamo lavorato. Da questo punto di vista il governo dimostra sia che una classe dirigente c'era, sia che non c'era difficoltà ad aprire a personalità della nostra area culturale, non politiche, che avrebbero potuto dare un contributo".
Nodo migranti
Inevitabile per Giorgia Meloni parlare anche del tema delle migrazioni irregolari, che proprio grazie all'azione di questo governo è tornato a essere centrale in Europa, come sottolineato dalla stessa leader. "L'Italia ha smesso di accettare supinamente qualcosa di inaccettabile e ha alzato la testa: il risultato è che si parlerà del problema. Ora partiamo dalla difesa del nostro interesse nazionale", ha sottolineato il premier. La redistribuzione dei migranti a livello europeo "non credo risolva il problema" della gestione dei flussi migratori.
E per quanto riguarda i rapporti con la Francia dopo le tensioni per la Ocean Viking, il premier ha dichiarato: "Come è andata con la Francia? L'Italia pone il problema in Europa, che come noi stiamo gestendo la questione migratoria è un errore. Mi fa sorridere come certa stampa racconta la vicenda: ma con Macron Meloni si è vista, si è parlata? Non stiamo alle elementari. I rapporti sono meno personali e più politici. Italia e Francia difendono gli interessi nazionali consapevoli che poi si deve trovare una soluzione".
Ciò non toglie che per quanto accaduto a novembre, Giorgia Meloni abbia comunque un'idea chiara: "In cambio di che cosa i migranti verrebbero redistribuiti? C'è un accordo tacito ed è quello che l'Italia sia l'unico porto di sbarco. E allora non trovate forte la reazione della Francia di fronte alla prima nave Ong che arriva in Francia? 230 persone a fronte della 94mila arrivate in Italia da inizio anno. L'ho chiesto al Pd in aula e mi hanno risposto di no perchè loro ritengono che gli italiani non hanno gli stessi diritti degli altri".
La forza del governo
I rapporti con Salvini e Berlusconi "sono ottimi, sono molto contenta della maggioranza, del Consiglio dei ministri... Il clima in Cdm riflette il clima che c'è nella coalizione. Abbiamo approvato la manovra in un Consiglio di un'ora perché tutti siamo consapevoli della posta in gioco. Qui a noi interessa il risultato e marciamo tutti uniti verso lo stesso obiettivo. Ringrazio Salvini e Berlusconi, capigruppo e militanti di Lega, Fi, Noi moderati perché mi stanno oggettivamente rendendo il lavoro molto facile". Giorgia Meloni poi ha aggiunto: "Questo governo è il riscatto di tantissima gente per anni considerata figlia di un Dio minore. Questo è il primo governo che dopo 10 anni esce da un voto chiaro degli elettori, che non è stato fatto con un gioco di palazzo. Quella responsabilità ce la sentiamo addosso".
Per quanto riguarda la manovra, Giorgia Meloni difende il lavoro fatto dal governo: "Più della metà delle risorse le abbiamo usate per mettere in sicurezza le imprese. Quando, come fa Confindustria, mi si dice che devo fare di più mi si dica anche dove prendere le risorse. Quando queste realtà legittimamente fanno le loro osservazioni, sono legittimi portatori di interessi, poi non hanno come noi la responsabilità di far quadrare il cerchio".
Il messaggio degli alleati
"Oggi, con pieno merito, tocca a Giorgia guidare la coalizione e lo sta facendo con l'autorevolezza e la credibilità che tutti le riconoscono, in Italia e all'estero", ha dichiarato Silvio Berlusconi in un video-messaggio trasmesso durante la kermesse. Il Cavaliere ha sottolineato che la vittoria del centrodestra e di Giorgia Meloni ha rappresentato "davvero una svolta storica, e non soltanto perché - per la prima volta nella storia italiana - è una donna a ricoprire questo ruolo. Questo è certamente molto importante, ma è ancora più importante il fatto che alla guida del Paese ci sia, per la prima volta nella storia della Repubblica, un leader politico espressione diretta della destra, della sua storia, dei suoi valori".
In video-messaggio è intervenuto anche Matteo Salvini: "C'è stata competizione? Sì. C'è competizione ora? No. Ora vogliamo governare almeno 10 anni. Non vado oltre sennò creiamo polemica". Il vicepremier ha poi aggiunto: "Provano a farci litigare ma abbiamo un destino comune. In Europa hai fatto tu più in 56 giorni che qualche fanfarone in anni".
La querelle con Saviano
Dal palco di Roma, Giorgia Meloni ha anche ribadito che porterà avanti la querela fatta a Roberto Saviano anni fa, che ora da sinistra vorrebbero che ritirasse. "No, non la ritiro la querela a Saviano. L'ho querelato non da premier ma da presidente dell' unico partito di opposizione.
Non si trattava di critica, ripetutamente mi ha dato della bastarda affibbiandomi la responsabilità della morte di un bambino in mare, quando ero all'opposizione e neanche lontanamente potevo avere responsabilità. Io non politicizzo, lui sta cercando di farlo", ha dichiarato con fermezza il premier.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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