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"Hanno usato il condizionale, nemmeno loro ci credono". I grillini stroncati così

Caso Santanchè, la forzista Licia Ronzulli ha asfaltato i pentastellati: "C'è chi fa il giustizialista con i processi degli altri e il garantista con i propri. Penso ai casi di Appendino e Raggi"

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Tutto come previsto: schiaffone politico per i giallorossi sul caso Santanchè. Con 111 voti contrari, 67 favorevoli e nessun astenuto, l'Aula del Senato ha respinto la mozione di sfiducia al ministro del Turismo. Ma c’è di più. Licia Ronzulli ha acceso i riflettori sull’incredibile - ma non sorprendente - incoerenza dei grillini: "Colpisce in questa mozione l'uso dei verbi al condizionale e mai all'indicativo, segno che anche i suoi proponenti non convinti di ciò che sostengono e nonostante questo portano avanti una strumentalizzazione che fa male alla politica prima di tutto".

Nel suo intervento in Aula, la presidente dei senatori di Forza Italia ha puntato il dito contro l’ondata giustizialista: “Oggi siamo qui perché il ministro Santanchè è destinatario di una mozione di sfiducia che non ha nulla a che vedere con atti compiuti nell'esercizio delle sue attuali funzioni ma riguarda le sue precedenti attività imprenditoriali, con problemi che possono capitare a chiunque abbia svolto un'attività professionale o imprenditoriale”. Non sono mancate le stilettate alla truppa di Giuseppi: “Difficoltà che conoscono tutti, tranne i rappresentanti del M5S, in cui l'incompetenza è stata elevata a valore”.

La Ronzulli ha ricordato i tanti casi di storie umane, carriere, giunte e governi distrutti da indagini che hanno riempito le prime pagine dei giornali per poi trasferirsi in un trafiletto in caso di assoluzione. Da Maurizio Lupi a Federica Guidi, passando per Nunzia De Girolamo: episodi di violenta campagna mediatica che hanno prima portato alle dimissioni da ministri, poi ad archiviazioni e assoluzioni. "Oggi come in passato c'è chi fa il giustizialista con i processi degli altri e il garantista con i propri. Penso ai casi di Appendino e Raggi, l’affondo dell’azzurra: “Parlate di opportunità e responsabilità politica perché avete bisogno di un alibi per non affrontare il vero tema: la politica non può essere una marea che si ritira quando arriva la giustizia. Per quanto ci riguarda, il garantismo vale per tutti, per noi e per gli avversari politici".

Ciò che accade oggi al ministro Santanché potrebbe accadere domani a ciascuno di noi, il monito della Ronzulli: “E quel giustizialismo che oggi considerate una formidabile arma politica, domani potrebbe essere un boomerang. È il motivo per cui Forza Italia, sotto la guida del Presidente Berlusconi, è in trincea da trent'anni per una grande e strutturale riforma della giustizia che renda il nostro Paese moderno e riporti l'avviso di garanzia alla sua funzione originale di tutela dell'indagato e non di un cartello appeso al collo con la scritta 'presunto colpevole’. Noi siamo qui per invertire questa tendenza".

M5s colpito e affondato.

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