I 5 Stelle cambiano idea sulle elezioni in Toscana: sì al sostegno a Giani governatore insieme al Pd

Una maggioranza piuttosto stretta ha deciso di verificare se ci sono le condizioni per entrare nel campo largo anche nella regione con capoluogo Firenza. Sette giorni fa Conte diceva: "Di fronte allo stesso candidato, entrare in giunta per noi è veramente un sacrificio notevole"

I 5 Stelle cambiano idea sulle elezioni in Toscana: sì al sostegno a Giani governatore insieme al Pd
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"Forti segnali di rinnovamento"?. Se negli scorsi giorni Giuseppe Conte aveva chiesto espressamente al Partito Democratico di dare un segno evidente di discontinuità in Toscana - ovvero riconsiderare la ricandidatura dell'attuale presidente di Regione - oggi gli iscritti del Movimento 5 Stelle gli hanno dato torto, scegliendo di aprire al sostegno di Eugenio Giani, governatore del Pd in carica durante gli ultimi cinque anni, durante i quali i grillini sono sempre stati fermamente all'opposizione in Consiglio regionale. Una maggioranza abbastanza risicata di votanti (1.538) si è espressa a favore dell'alleanza "classica" del campo largo per tentare di comporre una giunta unitaria anche "Palazzo Strozzi di Mantova"; in 1.030 avrebbero invece preferito che il M5s avesse corso sa solo.

La consultazione sulla piattaforma SkyVote è rimasta aperta dalle ore 21 di mercoledì 6 agosto alle 18 di giovedì 7 e si chiedeva se "verificare se vi siano le condizioni per prendere parte alla coalizione promossa dal Partito democratico" in appoggio allo stesso Giani. L'accordo politico tra i partiti che formano la coalizione, in realtà, era stato trovato già da tempo. Tuttavia, a livello territoriale, diversi gruppi - tra cui quelli di Livorno, Carrara ed Empoli - avevano espresso la propria contrarietà: "La prospettiva, avallata dal Partito democratico, di ricandidare il presidente uscente, Eugenio Giani, che ha perseguito indirizzi e azioni politiche che, dall'opposizione, il Movimento 5 stelle ha fortemente avversato, è emersa come un serio ostacolo rispetto a una soluzione unitaria", era stato il messaggio pubblicato sul sito del Movimento nel post dedicato al voto online.

"Rimanendo, allo stato, una forte contrapposizione tra coloro che ritengono che non vi siano le condizioni per entrare a far parte della coalizione politica che si è formata nell'area progressista e coloro che invece ritengono percorribile questa soluzione, con il corredo di alcune essenziali garanzie, appare ragionevole che la decisione finale sia rimessa alla intera comunità territoriale del Movimento", si leggeva ancora. Ed ecco perché Conte ha poi optato per il sondaggio online per evitare una spaccatura interna.

Lo stesso ex presidente del Consiglio, nella conferenza stampa dello scorso 31 luglio in cui annunciava la conferma di tenere Matteo Ricci come candidato nelle Marche, aveva dichiarato: "In Toscana c'è una particolarità. Noi là veniamo da cinque anni di opposizione a questa giunta. L'abbiamo contrastata politicamente e combattuta su progetti concreti - aveva aggiunto -. Quindi oggi di fronte allo stesso candidato che si ripropone, entrare in giunta, per noi è veramente un sacrificio notevole".

Oggi la retromarcia dei militanti pentastellati che, con il 60% dei partecipanti al voto, ha votato sì al fatto di verificare se in Toscana esistano le condizioni per "prendere parte alla coalizione promossa dal Partito democratico in contrapposizione alla coalizione di centrodestra, conferendo mandato ai vertici del Movimento per concludere, per iscritto, un accordo chiaro che integri tutti i progetti e gli obiettivi strategici, quali emersi nel corso delle riunioni e assemblee territoriali svolte nelle scorse settimane".

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