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"I manganelli non ti salveranno". La minaccia choc di Casarini a Piantedosi

Dopo gli scontri di Napoli per la visita di Matteo Piantedosi, dai social si è alzata la voce di Luca Casarini contro il ministro e Marco Minniti

"I manganelli non ti salveranno". La minaccia choc di Casarini a Piantedosi

La violenza della sinistra viene quasi sempre giustificata, minimizzata o, comunque, ignorata per evitare che più persone ne vengano a conoscenza. Ancora una volta, infatti, davanti a un attacco che suona come una minaccia nei confronti di un ministro, e stavolta anche di un ex ministro, tutta la sinistra tace e non si dissocia o, comunque, mostra un briciolo di solidarietà nei confronti di Matteo Piantedosi e di Marco Minniti, messi nel mirino da Luca Casarini, attivista dei movimenti antagonisti e della ong Mediterranea, in riferimento ai decreti in tema di immigrazione e dopo gli scontri di ieri a Napoli con la polizia durante la visita del titolare del Viminale. Dalle fila della Lega è arrivata la ferma condanna per le sue parole.

"Marco Minniti e Matteo Piantedosi ieri a Napoli avete goduto della protezione dei manganelli per fare la vostra passerella. Ma siete responsabili dell'orrore. E i manganelli non vi salveranno per sempre", ha scritto Casarini su Twitter. Parole provocatorie, come nel suo stile, ma molto violente per il messaggio che trasmettono, che non potevano passare inosservate, come dimostrano le reazioni degli esponenti della Lega, immediatamente attivatisi per deprecare il solito attacco strumentale e violento a un ministro e uno dei suoi predecessori solo per questioni meramente ideologiche. Le parole di Casarini si inseriscono in un contesto di tensione all'interno del Paese, che si alimenta proprio con esternazioni come queste, che rischiano di trovare qualcuno pronto a passare dalle parole ai fatti. Non una circostanza impossibile negli ambienti di estrema sinistra.

"Luca Casarini ha pensato bene di minacciare nemmeno troppo velatamente il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi sostenendo che 'la prossima volta non basteranno i manganelli a difenderlo'. Non soddisfatto di queste parole irresponsabili, arriva a invocare niente di meno che il 'giudizio universale' per il titolare del Viminale. Però, nell'attesa, è Casarini quello finito a giudizio a Ragusa", ha dichiarato in una nota il senatore della Lega Claudio Borghi, ricordando il procedimento pendente dell'attivista per "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Un reato che questo governo intende perseguire duramente e contro il quale, conclude il senatore, l'esecutivo "metterà in campo ogni azione senza lasciarsi intimidire da improbabili personaggi come Casarini".

In difesa del titolare del Viminale si è espresso anche il deputato della Lega Stefano Candiani, che in una nota condanna le parole di Casarini: "Un altro paladino della sinistra da salotto, finta anima buona a processo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, alias tratta di esseri umani.

Non ci lasciamo intimidire da questi soggetti, solidarietà al Ministro Piantedosi".

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