Politica

I paletti di Forza Italia: guai a rinviare l'Italicum

Il partito contro l'emendamento, a firma Lauricella (Pd), che declassa la nuova legge elettorale: "Se passa, salta tutto"

Roma - «Italicum. Il tragico emendamento Lauricella. Se passa cade tutto». C'è una ipoteca pesante che grava sul destino del governo, un monito che dalle parti di Forza Italia viene fatto risuonare senza infingimenti, attraverso un titolo decisamente esplicito del Mattinale, newsletter del gruppo di Forza Italia. Il «tragico emendamento Lauricella» è una sorta di clausola salva-legislatura, una assicurazione sulla vita che i piccoli partiti stanno tentando di far digerire a Matteo Renzi. In sostanza prevede di invertire l'ordine delle priorità. Quindi post-datare la riforma elettorale - la cui modifica per mesi è stata invocata da tutti i partiti, Quirinale compreso - e approvarne una nuova dopo il lungo iter delle riforme costituzionali.

Il neo-premier sull'argomento pare sia rimasto un po' sulle generali. Il Nuovo centrodestra garantisce di aver strappato una promessa, prospettando a Renzi la necessità di proteggersi attraverso questo strumento dal fuoco amico del Pd. E Antonio Leone, in rappresentanza degli alfaniani, suggerisce al segretario del Pd la via da seguire. «Se Renzi punta a un governo di legislatura, vari il nuovo sistema elettorale all'indomani della fine del bicameralismo perfetto, cioè dopo l'abolizione del Senato. Sarà così più oculata e meditata la scelta del sistema». Dalle parti di Renzi la circostanza di un pre-accordo viene smentita. Augusto Minzolini, però, offre una lettura disincantata e fa capire che la trappola potrebbe essere dietro l'angolo. «Il tranello è l'emendamento che lega l'entrata in vigore della riforma elettorale all'abolizione del Senato. Renzi non lo appoggerà ma passerà: un gioco delle parti».

Forza Italia, però, sul punto non sembra disposta a fare sconti. «Un punto per noi è chiaro. Non sono ammesse trattative che contemplino come risultato il rinvio della legge elettorale nei termini del patto Italicum» scrive il Mattinale. «Non si capisce perché Renzi non debba scrollarsi di dosso i ricatti e le ricotte dei piccoli nuovi vecchissimi partiti. Sostenere e votare l'emendamento Lauricella significa rischiare di andare al voto con il Consultellum, un sistema elettorale frutto di una dichiarazione di illegittimità costituzionale e “corretto” dalla Corte, come se il Parlamento non fosse in grado di decidere su un tema così delicato e vitale per la politica e le istituzioni. Sostenere e votare l'emendamento Lauricella, da parte di Renzi, significherebbe sicuramente non rispettare la parola data». Il problema è che sull'argomento è anche possibile procedere a colpi di voto segreto, ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento della Camera.

Sullo sfondo dentro Forza Italia la riconferma dei ministri Ncd non accende certo entusiasmi. «NCD = non cedono divani: Alfano sdraiato all'Interno Lorenzin, sdraiata alla Sanità, Lupi sdraiato alle Infrastrutture» commenta via Twitter Daniela Santanchè. «A Renzi voglio dare un consiglio: attento ad Alfano, i traditori tradiscono sempre. Non c'è due senza tre. Alfano prima ha tradito Berlusconi, poi non ha esitato a lasciare Letta al suo destino e ora...».

E Manuela Repetti chiosa: «La trattativa Renzi-Alfano? Di fatto una questione di poltrone e di vera e propria sopravvivenza di Nuovo centrodestra».

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