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"I'll be back". Ignazio Marino candidato alle europee con Verdi-Sinistra

L'ex sindaco di Roma torna sulla scena politica e cita Schwarzenegger per andare a caccia di un seggio all'Europarlamento con la lista di Bonelli e Fratoianni

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Dopo avere trascorso gli ultimi nove anni lontani dalla politica attiva, Ignazio Marino annuncia la propria candidatura alle elezioni europee con la lista Alleanza Verdi-Sinistra. Il per nulla rimpianto ex sindaco di Roma ha ufficializzato la propria scelta - già nell'aria da alcuni giorni - nel corso è di una conferenza stampa organizzata dai vertici di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, nella nuova sede dell'Associazione Stampa Estera. Marino ci è arrivato in bicicletta, ricordando un po' quando pedalò verso il Campidoglio quando venne eletto primo cittadino della Capitale nel giugno 2013: e di certo quel debutto non segnò esattamente un impatto fortunato, vista la sua disastrosa gestione amministrativa della città nei successivi due anni e mezzo. Anche se lui non è superstizioso e lancia come suo slogan della campagna elettorale la celebre frase di Arnold Schwarzenegger in "Terminator": "I'll be back".

Il "marziano" verrà candidato per l'Europarlamento come capolista nella circoscrizione Centro, rimangiandosi così la promessa che fece una volta decaduto da sindaco di Roma nel novembre 2015 a seguito delle dimissioni dei consiglieri comunali. Marino, infatti, dal 2016 al suo primo vero amore professionale - quello per la medicina - riprendendo i contatti con la Thomas Jefferson University di Philadelphia, dove aveva mantenuto la cattedra, pur senza compenso. In quella occasione aveva giurato di non riaffacciarsi più alla politica, ma adesso ha cambiato idea: "Quando tornai negli Usa a fare il mio mestiere di chirurgo - racconta in conferenza stampa - feci promettere a una mia amica di spararmi al polpaccio con una pistola di piccolo calibro, che fa solo tanto male, se mi fossi candidato di nuovo. Ma osservando quello che sta accadendo nel pianeta ho fatto delle mie riflessioni".

Ora il suo programma è molto chiaro e in linea con il profilo dell'estrema sinistra, con tre battaglie su tutte: guerra, ambiente, sanità pubblica e migranti. "Se sarò eletto una delle questioni nelle quali mi voglio impegnare è quella della gestione della immigrazione, insistendo perché vengano davvero cambiati gli accordi di Dublino", dichiara. Secondo Ignazio Marino nel nostro Paese esistono "dieci Cpr che sono esattamente uguali agli Ospedali psichiatrici giudiziari sui quali lavorai quando ero senatore, e non possiamo trattare persone che scappano dalla guerra e dalla povertà in questo modo". Lo slogan è netto: "Non si possono costruire muri, ci vogliono idee diverse condivise con tutto il continente europeo. Credo che sia giusto fare questo passo per cercare di dare una mano".

L'ex sindaco scherza su alcune vicende che lo hanno caratterizzato nel suo passato romano. Afferma di non sentirsi "né marziano né Montecristo", per quanto il primo epiteto lo abbia "sempre divertito". Poi auto-ironizza sulla sua Panda rossa, a bordo della quale dieci anni fa venne accusato di aver circolato senza permesso nella Ztl di Roma e di avere ricevuto otto multe che non erano state pagate: "Non la venderò mai. Forse la metterò all'asta, avendo acquisito un certo valore". Poi, coglie l'occasione di criticare Elly Schlein: "Non l'ho mai incontrata - dice - però devo dire che non contano le dichiarazioni ai giornali, contano quelle in Parlamento, vedremo come si porranno su temi come il 2% del Pil alle spese militari, o il crollo di 300 miliardi degli investimenti in Sanità dal 2010.

Non si tratta di persone o schieramenti, ma di idee e valori", conclude.

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