Le intercettazioni e certi giornali

Penso che non sia assolutamente corretto, anzi che sia persino criminoso, pubblicare segmenti di intercettazioni il cui contenuto esula e si discosta ampiamente dall'ambito e dall'argomento che costituiscono oggetto dell'indagine

Le intercettazioni e certi giornali
00:00 00:00

Gentile Direttore Feltri,
il quotidiano Domani ha pubblicato stralci delle intercettazioni fatte al ministro del Turismo Daniela Santanchè, incluse le parti che non riguardano per niente l'indagine in corso nei suoi confronti, ma opinioni personali di Santanchè su Chiara Ferragni. Mi domando: che senso ha tutto questo? E lei cosa ne pensa?
Massimo Zema

Caro Massimo,
penso che non sia assolutamente corretto, anzi che sia persino criminoso, pubblicare segmenti di intercettazioni il cui contenuto esula e si discosta ampiamente dall'ambito e dall'argomento che costituiscono oggetto dell'indagine per la quale sono state autorizzate quelle intercettazione medesime. Tuttavia il problema non sta soltanto nelle redazioni dei giornali, bensì soprattutto a monte. Infatti se è scorretto pubblicare, ancora di più lo è fare uscire dalle procure e quindi divulgare il materiale relativo ad una inchiesta giudiziaria corredato per di più di altre parti le quali, pur non avendo alcun valore investigativo o probatorio e non rivestendo alcun interesse pubblico, vengono incluse in quanto è chiaro che potrebbero solleticare gli appetiti dell'opinione pubblica, che ama avere in pasto oggi questo e domani quello. Perché sono stati diffusi i dialoghi in cui Santanchè si esprime su Chiara Ferragni? Il motivo è semplice: perché l'influencer Ferragni, in questo momento, è particolarmente sotto i riflettori per via non soltanto del caso Balocco ma anche per via della separazione dal cantante Fedez. Quindi accostare due nomi quali Santanchè e Ferragni, che nulla ci azzeccano perché appartengono a mondi diversi, fa scalpore, incuriosisce, colpisce. Eppure i giornali, per vendere più copie, non dovrebbero contravvenire a certi principi, come quello del rispetto della privacy. Il diritto alla privacy non si perde solo perché si è in qualche maniera famosi, popolari. Dunque, Santanchè, quantunque indagata, è libera di estrinsecare le sue opinioni su chicchessia, Ferragni inclusa, senza correre il rischio che le sue conversazioni private vengano poi pubblicate sui quotidiani allo scopo di destare scandalo e di richiamare lettori-consumatori.

Fermo restando quindi che la pubblicazione delle intercettazioni cui ti riferisci è stata deontologicamente e giuridicamente deprecabile, vorrei soffermarmi un attimo sul contenuto delle esternazioni di Santanchè su Ferragni. Cosa ha dichiarato il ministro di tanto sconveniente da indurre i giornali a farci titoli e articoli? Nulla. Proprio nulla. Un bel niente. Santanchè si è limitata a fotografare la realtà, magari ricorrendo ad un termine considerato colorito, quale sfigata, riferito a Ferragni. Il senso delle parole di Daniela è sostanzialmente questo: gli influencer ormai hanno preso il posto degli intellettuali, degli specializzati, dei giornalisti in diversi settori. È un fatto sociologico. Alle sfilate dei marchi più prestigiosi il posto riservato è conservato per loro e non per gli esperti che raccontano la moda. Sfigato è adoperato quale sinonimo di incompetente, individuo senza arte né parte. Il mondo è rapidamente mutato negli ultimi lustri e non si può redarguire Santanchè poiché sottolinea il vero.

Ma sai chi è veramente sfigato? Quei giornalisti che si servono di

materiale che nemmeno dovrebbero possedere allo scopo subdolo e disonesto di infangare un individuo pur senza disporre di nulla di tangibile, cercando invano di montare su un caso politico e mediatico.

Questo sì che è da sfigati.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica