Landini:"Quorum? Lo raggiungeremo". Ma la base della Cgil non ci crede

Tra le migliaia di iscritti alla Cgil prevale la consapevolezza che il quorum al referendum non sarà raggiunto e nell'opposizione torna il "campo stretto", anzi strettissimo...

Landini:"Quorum? Lo raggiungeremo". Ma la base della Cgil non ci crede

"Più che una manifestazione delle opposizioni sembra una grande Festa dell'Unità senza panini con la salsiccia...". Tra le migliaia di iscritti alla Cgil prevale la consapevolezza che la "chiamata alle armi" del segretario Landini per i referendum contro il Jobs Act difficilmente sortirà gli effetti sperati.

Maurizio Landini, dal palco di piazza Vittorio a Roma, arringa il suo pubblico durante la maratona oratoria dal titolo 'Il voto è liberta' indetta contro l'astensionismo e dice: "Bisogna andare a votare sì in massa a questi quattro referendum. Dovremmo vincerli a man bassa e invece siamo qua a preoccuparci per il quorum. Come facciamo a restare a casa a farci fregare da questi esponenti di maggioranza?". Ma la base della Cgil sembra ormai rassegnata alla sconfitta. "Sarà una vittoria se la partecipazione arriverà al 40%", dice una giovane iscritta. Tra il pubblico non manca chi cerca di vendere il giornale 'Lotta Comunista' o 'La Comune' e chi tra i banchetti del sindacato invita ad appendere nei balconi di casa propria una bandiera tricolore con al centro un grande Sì di colore rosso e la data 8-9 giugno sopra.

Nel corso del pomeriggio arriva anche la denuncia del segretario di +Europa Riccardo Magi: “Sabato scorso il comitato per il referendum cittadinanza ha partecipato a una manifestazione contro l’omofobia a Roma. A poca distanza da piazzale ostiense, dove si teneva l’evento, è stata rinvenuta una bandiera del referendum cittadinanza, che aveva anche il fulmine simbolo del Progress Pride, coperto di insulti omofobe. Scritte in italiano e in russo che minacciano di morte le persone Lgbti+. “Fr*ci = immondizia“, “fr*cio = inferno“, e ancora “no gay” e “no fr*ci”, fino alla scritta finale in russo “Morte ai fr*ci“, come riporta il sito gay.it". Un attacco che per il segretario di +Europa "dimostra come la battaglia per la cittadinanza e quella per più diritti e libertà per le persone LGBTQIA+ è la stessa battaglia che ha gli stessi avversari. Bigotti, razzisti, omofobi e ipocriti di ogni tipo". Magi, poi, conclude: "Non è questo che ci spaventa, non è questo che ci fermerà. L’8 e 9 giugno andiamo tutti a votare per il referendum cittadinanza: la democrazia e i diritti sono la risposta migliore al loro odio”.

Quello sui cinque quesiti referendari "è un voto che guarda al presente e soprattutto guarda al futuro. Ma è anche un voto che permette di riparare agli sbagli fatti dalla nostra parte, dal centrosinistra, in questi anni sia sul lavoro che sulla cittadinanza", afferma, invece, la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, intervenendo dal palco di piazza Vittorio. "Vi porto il pieno supporto del Partito democratico a tutti e cinque referendum per votare 5 sì", conclude Schlein. In realtà, nonostante la presenza anche di Giuseppe Conte e del duo Bonelli-Fratoianni, in piazza Vittorio va in scena la riedizione del "campo stretto", anzi "strettissimo". Sono, infatti, chiari ed evidenti i motivi dell'assenza sia di Matteo Renzi sia Carlo Calenda, mentre tra i presenti qualcuno fa notare: "I riformisti del Pd hanno già preso le distanze da questi referendum e persino gli iscritti alla Cisl non andranno a votare...".

Insomma, questi referendum risultano più divisivi del previsto e c'è chi ipotizza che anche a sinistra vi possa essere qualcuno che non intenda ritirare la scheda sul quesito relativo al dimezzamento dei tempi di ottenimento della cittadinanza. Non è passata inosservata, infatti, la dichiarazione di Giuseppe Conte: "Bisogna andare a votare in massa sì a questi quattro referendum. Dovremmo vincerli a man bassa e invece siamo qua a preoccuparci per il quorum". Peccato, infatti, che i referendum siano 5 e che il leader del M5S parli volutamente di 4 quesiti perché ha lasciato libertà di voto proprio su quello relativo alla cittadinanza. "D'altra parte una buona fetta di elettori pentastellati è di destra e non lo voterà mai", commenta un ragazzo.

L'obiettivo del quorum però "non è campato in aria, è raggiungibile. Man mano che la gente è informata è più facile avere il loro consenso", assicura Landini nel suo intervento. In pochi, però, ne sono convinti e i più ritengono che questi referendum possano servire a mala pena a "risvegliare un po' la sinistra, a riprendere a mobilitarci...". Una riprova di questo arriva dalle parole di incoraggiamento della Schlein: "Sono felice di essere qui con altre forze di opposizione. Uniti in questa battaglia”. La segretaria del Pd, poi, riferendosi alle parole del ministro Matteo Salvini, dice: “Al ministro che ha detto che non andrà a votare e starà con i suoi figli, voglio dire che noi andremo a votare anche per dare un futuro migliore ai suoi figli”.

Prima dei 'big', nel corso del pomeriggio, si sono alternati sul palco vari interventi di esponenti della cosiddetta 'società civile', personalità legate all'Anpi, all'associazione Libera, alla Casa Internazionale delle donne e politici locali. Amedeo Ciaccheri, presidente dell'VIII Municipio di Roma, parlando della scarsa visibilità data dai media ai referendum, ha detto: "Pensavate davvero che avremo avuto vita facile dai criminali di Cutro e da chi tifa Trump?", mentre altri 'maratoneti' si sono scagliati contro il Dl Sicurezza che è stato definito per l'ennesima volta un "progetto autoritario". Insomma, questo incontro pubblico sui referendum è stata l'occasione di parlare di tutto e di più.

"Anche nel 2011 i referendum sull'acqua pubblica dovevano fallire e, invece, vincemmo e dopo sei mesi cadde il governo", ricorda dal palco un iscritto al sindacato nella speranza (molto vana) che una simile circostanza si riverifichi anche quest'anno...

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