Lega, Maroni: "Prove tecniche di inciucio" tra Bersani e Monti

Il segretario della Lega dice poi la sua sul Quirinale: "Vedrei bene Draghi o Finocchiaro"

Lega, Maroni: "Prove tecniche di inciucio" tra Bersani e Monti

Sono cominciate le "prove tecniche di inciucio". Pier Luigi Bersani e Mario Monti - dice il segretario del Carroccio, Roberto Maroni - non sono mai stati così vicini. E denuncia un accordo "imbroglio" che schiera uno accanto all'altro due candidati.

Lo schieramento formato da Bersani e Monti "è il vecchio Ulivo". Il patto informale tra i due avrà ripercussioni anche in Lombardia. "Chi vota Albertini - dice Maroni - fa vincere Ambrosoli". Dunque votare al centro o a sinistra ormai è la stessa cosa.

L'alternativa Maroni porterebbe a "mettere insieme le forze delle Regioni del Nord, per creare un sistema omogeneo", in moda da creare una forza di cui Roma e Bruxelles debbano tenere conto. L'obiettivo finale è la vittoria alle politiche.

Sul suo futuro, il segretario è molto chiaro. Se vincesse in Lombardia, qualcun'altro prenderebbe il ruolo che occupa attualmente nella Lega. Accanto a sè Maroni vedrebbe bene due nomi, "Mariastella Gelmini che, se accettasse sarebbe un'ottima scelta" o "Alessandro Cattaneo, giovane sindaco di Pavia".

Il segretario della Lega contesta anche l'inchiesta sulle quote latte, che salta "fuori ad un mese dalle elezioni". Un tempismo sospetto utilizzato contro il partito dalla stampa di sinistra. Infine, Maroni ha detto la sua anche sul Quirinale. "Draghi mi piace, lo stimo, lui ha detto di no, e non poteva dire altrimenti.

Però vedrei bene anche una donna", ricordando di aver "indicato già in passato un’amica della coalizione avversaria, Anna Finocchiaro" che "pur essendo di sinistra è equilibrata, di buon senso, non è mossa da pregiudizi. In più è una donna e ha una marcia in più".

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