E meno male che si erano eretti a difensori delle fasce deboli a discapito di quelle ricche. A esperti del welfare e persecutori degli evasori fiscali. A riformatori indomiti del sistema pensionistico per adeguarlo a più moderni parametri. A lui, che è più vecchio del presidente della Repubblica e del Papa uscente, non gli va di sentire ancora frottole. Dalla vetta dei suoi 89 anni e dei suoi quattro nomi, questo pensionato, del quale riveleremo le sole iniziali, APVR, riesce a vedere cose, e ad analizzare aspetti che magari tanti altri non colgono.
Siciliano d'origine (classe 1924), milanese d'adozione (dal 1964), anche lui, che ha combattuto una guerra mondiale, ha assistito alla nascita della Repubblica, ha conosciuto sette Papi, non ha superato indenne la mano pesante del governo dei tecnici, la mannaia del professore dei professori, di quel Mario Monti adottatore di cani, dalla voce da ufo robot e dai capelli cotonati, che "ha tassato il tassabile, ha sbagliato due importanti riforme, non ha tagliato sprechi, non ha eliminato inefficienze e ci lascia in ginocchio, con lo spauracchio del baratro dal quale ritiene di averci salvati", racconta l'ex combattente.
Dopo una vita di lavoro, la sua pensione da ex dirigente d'azienda è di 2.502 euro al mese. "Ma all'inizio di febbraio mi è arrivata una lettera Inps nella quale mi si comunica una trattenuta mensile di 71 euro dal mio stipendio (852 euro all'anno) - racconta APVR -. Motivo? Il contributo di solidarietà previsto dalla legge 214 del governo Monti del dicembre 2011. Dice sia stato introdotto per favorire le classi più povere. Ma secondo me, oltre a non aiutare i poveri così impoveriscono anche le altre classi. Ho il timore che da ceto medio retrocederò a quello sottostante".
Ufficiale di marina in congedo assoluto, laurea al Politecnico di Torino, alcuni anni di duro lavoro all'acciaieria Cogne di Aosta (anche turni di 15 notti consecutive all'altoforno), poi in Olivetti, assunto da Adriano Olivetti, dirigente d'azienda in diversi settori di quella realtà allora d'avanguardia, fino a tutto il 1979. In seguito tre anni di lavoro come Resident Manager al GIE (emanazione Ansaldo) per la gestione in Iran di diverse centrali termoelettriche. Infine 3-4 collaborazioni e consulenze a fine carriera. Ecco una vita che Monti non considera, anzi umilia, deprivandola con l'imposizione di tasse e prelievi su una pensione quasi mai aggiornata negli ultimi tredici anni.
"Le cose che mi hanno più disturbato sono la durata di cinque anni di questa legge, fino al 31 dicembre 2017 e l'aumento, dallo 0,33 per cento all'uno per cento, a seconda dell'anzianità di decorrenza della pensione - continua APVR -. Ovvero le persone più vecchie pagano di più. E' una lucida speculazione sulla vecchiaia e sulla durata della nostra vita. Come dire: datemi quello che mi dovete prima di crepare. Ma quando vi decidete? Mi chiedo: ci sarà qualche alta istituzione che revocherà e rimborserà questa decurtazione, come di recente è accaduto per quelle operate per legge ai magistrati di più alto rango?".
Nel frattempo il signor APVR continua a fare da ammortizzatore sociale per i suoi familiari. Sua moglie, 79 anni, "eroica" casalinga (nominata da Napolitano cavaliere al merito della Repubblica) è da 55 anni al suo fianco, ma non risulta a suo carico perché supera, di un soffio, l'ultradecennale e mai aggiornato limite di reddito annuo: 2.840,51 euro. "La classe alla quale appartengo è uscita dalla seconda guerra mondiale, ha contribuito alla ricostruzione ed al boom economico (il miracolo italiano del dopoguerra). Ma se prima ci ringraziavano adesso si ricordano di noi solo per tassarci. Della serie: "Il torto di essere sopravvissuti".
Per un certo periodo il pensionato ha potuto godere dei frutti del proprio lavoro e si è anche consentito l'acquisto di una seconda casa nel suo paese d'origine. Ma il passaggio dell'asteroide Monti ha lasciato pesanti danni. "Pare che questo taglio alle pensioni sia stato deciso per tutte le pensioni superiori a 1.470 euro. Per non parlare poi dello spaventoso ciclone Imu (nel mio caso, un aumento del 251% rispetto alla vecchia Ici 2007).
Ho una età che non mi concede alcuna opportunità di rivalsa. Ciò che più temo è il rischio di dover lasciare, quando non ci sarò, più oneri che ricchezze ai miei figli e ai miei nipoti". Come biasimarlo. Grazie anche per questo, Monti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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