UdineOttimo lavoro, ma le indagini non sono concluse». Il procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi, non ritiene completamente chiuso il caso. I carabinieri non hanno dubbi sul fatto che a massacrare i coniugi Paolo e Rosetta Burgato siano stati i fratelli cubani Lisandra Aguila Rico (nella foto) e Reiver Laborde Rico, di 21 e 24 anni. La confessione della giovane, che lavorava nella gelateria gestita dal compagno della madre, di fronte al negozio di casalinghi delle vittime, è stata determinante per la risoluzione del giallo. Restano però molti punti da chiarire.
A cominciare dal movente e dalla presenza di eventuali complici. Lisandra avrebbe detto agli inquirenti che il fratello aveva bisogno di soldi per tornare a Cuba ad assistere la moglie prossima al parto. Di qui la scelta di rapinare i Burgato, una coppia tranquilla e, secondo le informazioni di chi li conosceva bene, piena di soldi. Ma quella notte qualcosa è andato storto. I due fratelli sono entrati nella villa col volto coperto da un passamontagna e guanti da motociclista sulle mani. Perché la rapina non è andata a buon fine? Semplice, perché le vittime hanno riconosciuto i due fratelli, con cui più volte avevano parlato al negozio.
A quel punto si sarebbe scatenata la furia di Tyson, come era soprannominato il giovane cubano. Lisandra avrebbe detto di aver messo le mani nella borsa della donna e arraffato quel che c'era, qualche gioiello, del denaro contante, prima di fuggire. I due poi si sarebbero cambiati d'abito e avrebbero dormito in case diverse. Lisandra ha riferito che sarebbe stato compito del fratello liberarsi dei vestiti sporchi di sangue e dei due coltelli usati per la mattanza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.