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"L'islam? Una grossa minaccia per l'Occidente". La "profezia" di Gianfranco Funari nel 1999

Il giornalista fu tra quelli che intuì per primo, avendo il coraggio di dirlo in tv, che l'Europa stava correndo un grave pericolo

"L'islam? Una grossa minaccia per l'Occidente". La "profezia" di Gianfranco Funari nel 1999
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L'islamizzazione dell'Occidente non è un fenomeno recente ma, anche se in misura minore, va avanti da decenni. L'Europa avrebbe dovuto guardare alla Francia per capire cosa non fare per non trovarsi nella stessa situazione ma, a un certo punto, l'Occidente è stato in mano a un potere politico che ha scambiato l'inclusione per la sottomissione e a quel punto la "conquista" ha accelerato la sua corsa. Oggi non c'è una città occidentale che non sia stata vittima di un fenomeno come questo, chi più chi meno, e anche l'Italia, culla del cristianesimo e teoricamente roccaforte della cultura occidentale, rischia di piegarsi. Gli allarmi oggi vengono lanciati quasi quotidianamente ma tra gli anni Novanta e i primi Duemila erano in pochi ad accorgersene, a essere talmente visionari dal capire che bisognava prestare più attenzione a quel fenomeno che covava sotto le braci. Tra questi, nel nostro Paese, oltre a Oriana Fallaci c'era anche Gianfranco Funari.

Andrea Cassiani, sindaco di Gallarate, ha riproposto sul suo profilo Instagram un'intervista che Funari rilasciò nel 1999: sembra trascorso un tempo enorme, eppure si tratta di meno trent'anni fa e in così poco tempo le sue "profezie" si sono avverate. Il giornalista in quell'occasione a Funari venne chiesto se considerava l'integralismo islamico come una minaccia per l'occidente e la sua risposta fu netta: "Grossa, perché in questo momento stanno facendo fuori i cattolici là. Quando li hanno finiti vengono qua". Dal 2021, anno in cui ci fu l'attentato dell'11 settembre che inaugurò la stagione terroristica in Occidente a oggi sono stati migliaia gli occidentali uccisi da estremisti islamici al grido di "Allah Akbar". Madrid, Londra, Parigi, Bruxelles, Nizza, Berlino, Manchester, Barcellona e poi ancora i mercatini di Natale presi d'assalto, gli attacchi sventati. In poco più di vent'anni, dal 2001 a oggi, le vittime del terrorismo islamico sono tra le 600 e le 800.

E questa è solo una faccia dell'islamizzazione, quella più violenta. Perché l'espansione si perpetua anche, e soprattutto, dentro le maglie democratiche della cultura occidentale, che accolgono e permettono a chiunque di vivere e di sviluppare i propri interessi. Ma in queste maglie si insinua l'islam politico, quello che cerca di candidarsi alle prossime elezioni di Roma 2027 e che pone tra i presupposti politici la religione di Allah.

C'è l'espansione delle moschee, che sempre più spesso vengono aperte laddove le chiede cattoliche chiudono per mancanza di fedeli. È un sistema che qualcuno aveva già capito ma contro il quale oggi rischiamo di avere solo armi spuntate per tutelare la cultura e le radici occidentali.

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