Da noi è conosciuta come vigogna ed è la più fine e la più rara fibra del mondo. Una lana preziosa per il mondo della moda. Viene dal vello di un grazioso camelide simile a un cerbiatto che vive sulle Ande.
Gli antichi Inca la utilizzavano per tessere le vesti del re e l'animale era protetto da un vero e proprio culto. Poi i conquistadores spagnoli nel '500 iniziarono il massacro delle vicune, per impadronirsi della «divina fibra» e per secoli un cruento bracconaggio portò la specie vicina all'estinzione. Ma dopo lo scempio degli anni '60, finalmente gli animali furono protetti da norme internazionali e ora l'impegno è piuttosto quello di aiutarne la riproduzione.
Anche perchè la loro lana è richiestissima dal mercato del lusso. Così si spiega l'impegno di un grande gruppo come Loro Piana, che da 30 anni partecipa a questo progetto di salvaguardia ed ha fatto della «Regina delle Ande» una delle sue eccellenze.
Dopo il grosso investimento di 4 anni fa per realizzare una riserva in Perù, adesso annuncia di puntare sull'Argentina con l'acquisizione del 60 per cento di un'azienda che ha in uso un territorio di 85mila ettari e il diritto di tosa delle circa 6 mila vicune selvagge che vivono su quelle terre.
Per salvarle dai bracconieri non c'è altro modo che farle tosare sistematicamente e controllare da esperti veterinari.
La loro lana entrerà in un mercato che ne registra un'enorme domanda. E la vigogna argentina ha caratteristiche uniche: è più lunga e chiara di quella peruviana e il suo magnifico colore naturale che dal castano, passando al miele risulta quasi bianco, promette un grande successo presso i clienti del lusso. I primi capi che il gruppo italiano metterà sul mercato arriveranno nel 2014.
«Oggi - spiega Pier Luigi Loro Piana, in una conferenza stampa a Villa Medici a Roma- il totale annuo di fibra grezza ricavata dalla vicuna non arriva a 6-8 mila chili, contro i 10milioni di cashmere e i 500 milioni della lana.La potenzialità è enorme e teoricamente questi 6 mila animali potrebbero diventare 185 mila. Siamo davvero orgogliosi dei risultati raggiunti e contiamo su questa strada di realizzare il nostro sogno: un milione di piccoli camelidi sulle Ande».
L'acquisizione della maggioranza della azienda argentina Sanin consentirà di proseguire nella tutela della specie, migliorando qualità e quantità della fibra, insieme alla vita dei lavoratori locali e continuando a garantire qualità senza compromessi ai consumatori .
L'esperienza del Perù insegna: dopo 4 anni gli animali sono raddoppiati e diventati circa 2mila. Inoltre, è stato possibile studiare la loro istintiva capacità riproduttiva nel rispetto dell'ambiente, assicurando lo spazio di vivibilità adeguato per ogni animale.
Le vicune censite nella provincia del nordovest dell'Argentina sono solo 40mila rispetto alle 180mila degli altipiani peruviani, ma si tratta di animali più grandi, perchè c'è più cibo ed acqua e che vivono ad altitudini maggiori, fino a 5500 metri.
Per ripararsi dal freddo rigido sviluppano quindi una maggior quantità di pelo e possono essere tosate ogni anno, invece che con cadenza biennale.
«Siamo felici -afferma Loro Piana- di essere riusciti a garantire alla vicuna il posto che meritava nel palmares delle fibre migliori al mondo e, attraverso il riconoscimento dei consumatori più esigenti e sofisticati, di aver creato un circolo virtuoso tra fonte d'approvvigionamento e mercato». diritto di tosa delle circa 6 mila vicune selvagge che vivono su quelle terre.
Per salvarle dai bracconieri non c'è altro modo che farle tosare sistematicamente e controllare da esperti veterinari.
La loro lana entrerà in un mercato che ne registra un'enorme domanda. E la vigogna argentina ha caratteristiche uniche: è più lunga e chiara di quella peruviana e il suo magnifico colore naturale che dal castano, passando al miele risulta quasi bianco, promette un grande successo presso i clienti del lusso. I primi capi che il gruppo italiano metterà sul mercato arriveranno nel 2014.
«Oggi - spiega Pier Luigi Loro Piana, in una conferenza stampa a Villa Medici a Roma- il totale annuo di fibra grezza ricavata dalla vicuna non arriva a 6-8 mila chili, contro i 10milioni di cashmere e i 500 milioni della lana.La potenzialità è enorme e teoricamente questi 6 mila animali potrebbero diventare 185 mila. Siamo davvero orgogliosi dei risultati raggiunti e contiamo su questa strada di realizzare il nostro sogno: un milione di piccoli camelidi sulle Ande».
L'acquisizione della maggioranza della azienda argentina Sanin consentirà di proseguire nella tutela della specie, migliorando qualità e quantità della fibra, insieme alla vita dei lavoratori locali e continuando a garantire qualità senza compromessi ai consumatori .
L'esperienza del Perù insegna: dopo 4 anni gli animali sono raddoppiati e diventati circa 2mila. Inoltre, è stato possibile studiare la loro istintiva capacità riproduttiva nel rispetto dell'ambiente, assicurando lo spazio di vivibilità adeguato per ogni animale.
Le vicune censite nella provincia del nordovest dell'Argentina sono solo 40mila rispetto alle 180mila degli altipiani peruviani, ma si tratta di animali più grandi, perchè c'è più cibo ed acqua e che vivono ad altitudini maggiori, fino a 5500 metri.
Per ripararsi dal freddo rigido sviluppano quindi una maggior quantità di pelo e possono essere tosate ogni anno, invece che con cadenza biennale.
«Siamo felici -afferma Loro Piana- di essere riusciti a garantire alla vicuna il posto che meritava nel palmares delle fibre migliori al mondo e, attraverso il riconoscimento dei consumatori più esigenti e sofisticati, di aver creato un circolo virtuoso tra fonte d'approvvigionamento e mercato».
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