Monti dopo la gaffe mette la retromarcia: "No ai matrimoni gay"

Fa l'occhiolino a Grillo: "Moderna espressione di dissenso". Poi, dopo il passo indietro di De Giorgi, chiude ai matrimoni gay

Monti dopo la gaffe mette la retromarcia: "No ai matrimoni gay"

Monti contro Berlusconi, ma in differita. Il presidente del Consiglio rispondendo alle domande di Ilaria D'Amico, su TgSky24, va all'attacco del Cavaliere. Si parte dal lontano 1994 e il Professore, incalzato dalla conduttrice, si lascia a andare a una confidenza: "Il voto è segreto... ma nel '94 l'ho votato. Solo allora però perché credevo potesse portare avanti una rivoluzione liberale che poi non c'è stata". Poi torna alla propaganda: "Io ho sempre pensato che semmai fossi entrato in politica o in un’esperienza di governo lo avrei fatto per unire gli italiano non per dividerli. E quando l’ho fatto, ho accettato quando mi è stato chiesto di guidare una coalizione di emergenza".

Poi Monti innesta la retromarcia sulle coppie omosessuali: "Il mio pensiero è che la famiglia sia costituita da un uomo e da una donna, fondata sul matrimonio. I figli vanno cresciuti da un padre e da una madre. Il Parlamento può trovare altre forme per tutelare forme di convivenze".

Poi fa l'occhiolino all'elettorato del Movimento 5 Stelle: "E' una grande e moderna espressione di dissenso" che vuole "movimentare le rabbie, in qualche modo le coscienze". Una mezza promozione, probabilmente il premier, intimorito dai sondaggi, cerca di salire sul carro di Beppe Grillo. "Quello che abbiamo in comune - prosegue Monti -, ma non vorrei che grillo si turbasse, è la presa di distanza dalla politica tradizionale". Molta carota, ma anche un po' di bastone perché - spiega il professore - lui non ha nulla a che fare con l'antipolitica: "L’italia ha un grande futuro - ha aggiunto - è un paese molto promettente: non credo che la soluzione sia l’anti politica di grillo ma l’inizio della soluzione può essere il coinvolgimento della società civile".

Molti colpi a Berlusconi e un buffetto anche al Pd: "La sinistra ha fatto grandi passi avanti verso

l’accettazione dell’economia di mercato, ma quando fa riforme verso l’apertura della concorrenza va un pò contro la sua cultura storica". Ma la sinistra è associata "a forze di estrema di sinistra che sono a mio avviso conservatrici".

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