
Il governo Meloni licenzia ufficialmente la manovra economica del prossimo triennio. Il Consiglio dei ministri di questa mattina a Palazzo Chigi ha messo definitivamente a punto una legge di stabilità che dispone interventi per circa 18,7 miliardi. Il fulcro è sicuramente il taglio dell'Irpef, con un abbassamento dello scaglione dal 35% al 33%. Ma non solo: ci sono anche aiuti per permettere ai lavoratori di recuperare il potere d'acquisto, sostegno a famiglie, mamme lavoratrici e alle imprese. E poi ancora la sterilizzazione dell'aumento dell'età pensionabile ma totalmente solo per i lavori usuranti e gravosi, per gli altri arriva un adeguamento graduale. Ecco gli elementi principali della manovra nel dettaglio.
Manovra, ecco la riduzione dell'Irpef
La misura centrale della legge di bilancio punta a tagliare il secondo scaglione dell'aliquota dal 35 al 33%: è sostanzialmente quella che riguarda il ceto medio che si trova in una fascia di reddito tra i 28mila e i 50mila euro e il beneficio arriverebbe a un massimo di 440 euro l'anno. La norma peserà per circa 9 miliardi in tre anni (2,7 miliardi l'anno) e il beneficio risulterà limitato per i redditi più alti. Si tratta di uno degli interventi chiave confermati nel Documento programmatico di bilancio trasmesso a Bruxelles. "Per le imprese parliamo di circa 8 miliardi di investimenti", dichiara Giorgia Meloni nella conferenza stampa dopo la riunione di governo. Nella legge di bilancio c'è il "super e iper ammortamento con investimenti ammessi pari a 4 miliardi di euro", ha spiegato. Ma "stiamo valutando la possibilità di usare la revisione a medio termine della politica di coesione per aumentare sensibilmente queste risorse". Legato a questa misura, per favorire l'adeguamento salariale al costo della vita, vengono stanziati per l'anno prossimo 2 miliardi di euro. L'obiettivo è quello di favorire gli aumenti contrattuali e di rafforzare il rapporto tra salario e produttività con un'aliquota ridotta: 10%. Meno fisco anche sul salario accessorio della Pubblica Amministrazione.
Bonus casa e famiglie
Novità in arrivo in manovra sul fronte delle detrazioni che potranno andare in favore delle famiglie con un solo figlio; ci sarà infatti un'equiparazione tra chi ha uno o due figli, con un analogo coefficiente di correzione, per le detrazioni sopra i 75 mila euro di reddito, modulati per quest'anno in base al numero dei figli. Tale pacchetto prevede per il 2026 risorse per 1,6 miliardi. Il potenziamento del bonus per le lavoratrici madri con almeno 2 figli e con redditi annui sotto i 40mila euro. Quindi il rifinanziamento per due anni della "Carta dedicata a te" destinata all'acquisto di beni alimentari di prima necessità. Specifiche risorse sono destinate al completamento della riforma del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare. Sul lavoro povero si interviene "stimolando i rinnovi contrattuali per i redditi fino 28mila euro" ed è previsto che "sulla parte di incremento si applichi l'aliquota del 5% sia per i rinnovi 2026 ma anche per il 2025", aggiunge Meloni.
Per quanto riguarda la casa, è stato confermato anche per il prossimo anno al 50% il bonus ristrutturazione sulla prima casa e al 36% quello sulla seconda. Sostegno invece di 3 miliardi di euro per le imprese nel 2026, quindi credito d'imposta per quelle ubicate nelle Zes e rifinanziamento della Nuova Sabatini. Sul tema pensioni, la spesa ammonta per il prossimo anno solare a 460 milioni di euro (pari allo 0,02% del Pil): ok al proseguimento di Opzione donna, Ape sociale e Quota 103. Nella manovra il governo sterilizzerà l'aumento dell'età pensionabile solo per i lavori gravosi e usuranti, introducendo poi un aumento graduale dei requisiti. "Sappiamo che in Italia c'è un problema legato ai salari, non si risolve da un giorno all'altro. Nei dieci anni precedenti al nostro governo, il potere d'acquisto dei salari italiani diminuiva di oltre il 2% mentre nel resto d'Europa cresceva del 2,5% - sostiene la premier -. La buona notizia è che adesso questa tendenza si è invertita: i salari hanno ripreso a crescere più dell'inflazione, quindi la strategia che il governo ha messo in campo sta dando dei frutti".
Banche e assicurazioni
Non meno rilevante tutto il capitolo riguardante le banche, sul quale la maggioranza di centrodestra ha discusso fino a ieri notte. comprenderebbero la norma per lo svincolo dei depositi creati nel passato con la norma che aveva come altra opzione la tassazione del 40% degli extraprofitti. In questo caso si propende per una tassazione del 27,5% che secondo i calcoli di questi giorni giorni farebbero 1,7 miliardi che si riducono a 1,3 se si applicano solo alle 9 più grandi banche. Un'altra misura sarebbe un'eredità della passata manovra che consentiva di compensare una quota di reddito con le perdite pregresse per il 65%. Questo avrebbe permesso nel 2026 un recupero di 1,2 miliardi, che invece ora verrebbe limitato. Previsto anche un aumento di 2,5 punti dell'Irap che banche e assicurazioni già versano in misura maggiorata.
"Con la pace fiscale finalmente riusciamo a mettere in legge di bilancio ossigeno e speranza.
La rottamazione di tutte le cartelle esattoriali dell'Agenzia delle Entrate fino a tutto il 2023 riguarda una platea di sedici milioni di italiani, escludendo ovviamente coloro che non hanno mai fatto la dichiarazione dei redditi e includendo tutti coloro - sottolinea Matteo Salvini - che per il Covid, per le guerre, per il costo dell'energia, un divorzio, un infortunio, per un problema di salute o per una mancato pagamento di un cliente o dello Stato anche non sono riusciti pur dichiarando a versare tutto. Nove anni di rate tutte uguali senza una maxi rata di ingresso, senza le sanzioni si paga il capitale con gli interessi con una sorta di mutuo a lungo termine, 108 rate tutte uguali".