"Questo processo è stato concepito per essere celebrato sulle pagine dei giornali e nei talk show, per sfregiare l’uomo individuato come il nemico politico da demolire e non per stabilire la verità dei fatti", ha dichiarato il presidente di Mondadori, Marina Berlusconi sulla condanna del padre nel processo Ruby. "Mio padre non poteva non essere condannato - scrive Marina Berlusconi -. Ma se possibile il Tribunale è andato ancora più in là, superando le richieste dell’accusa e additando come spergiuri tutti i testi in contrasto con il suo teorema. Non ha alcuna importanza che dopo anni incredibilmente passati a spiare dal buco della serratura non siano riusciti a trovare nulla, perchè nulla c’era da trovare. Nessun reato, nessun testimone, nessuna prova, nessun movente, nessuna vittima. Non ha alcuna importanza tutto ciò, perchè questo processo è stato concepito per essere celebrato sulle pagine dei giornali e nei talk show, per sfregiare l’uomo individuato come il nemico politico da demolire e non per stabilire la verità dei fatti. E per raggiungere il loro obiettivo - conclude - hanno dovuto anche inventarsi un imputato che non esiste: è forse la cosa più inaccettabile il veder descrivere mio padre nel modo più lontano da quello che lui è per davvero, un modo diametralmente opposto".
Sulla stessa linea anche Pier Silvio Berlusconi: "In tutti questi anni, non ho mai commentato le tante ingiustizie subite da mio padre. Non è mio costume esprimere pubblicamente i miei sentimenti o dare interpretazioni politiche dell’operato della magistratura. Ma questa volta non posso tacere. È una condanna assurda. Non pretendo che tutti conoscano mio padre dal lato umano come lo conosco io - spiega Pier Silvio Berlusconi. Ma posso assicurare che questa condanna è assurda:
538em;">quello di cui l’accusano, e lo dico con tanta rabbia e con le lacrime agli occhi, è quanto di più lontano e contrario dall’uomo che è"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.