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Maternità surrogata "reato universale", ora la maggioranza accelera

Il centrodestra punta a far approdare la proposta di legge già nel mese di giugno: "Stiamo lavorando per questo"

Maternità surrogata "reato universale", ora la maggioranza accelera

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Sembrerebbe ormai mancare davvero poco tempo prima che la maternità surrogata venga considerata reato universale. Il centrodestra intende stringere i tempi in questo senso. La proposta di legge in materia, a prima firma di Carolina Varchi (Fratelli d'Italia) che ne è anche relatrice, è in questi giorni in discussione in commissione Giustizia alla Camera e mercoledì 24 ci sarà il voto sugli emendamenti: sono circa una ventina, tutti di opposizione tranne uno della Lega che aumenta le pene per chi la pratica o la pubblicizza all'estero. "L'arrivo in Aula alla Camera sarà calendarizzato per giugno, sto lavorando per questo" conferma l’onorevole Varchi.

Il dl interviene sulla legge 40/2004 puntando a dar diventare la maternità surrogata un "reato universale" punibile in quanto tale anche se commesso all'estero da cittadini italiani. Le pene previste vanno dalla reclusione dai tre mesi ai due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro. Questo perché, come spiegato nella relazione illustrativa che accompagna il provvedimento, "le pratiche della surrogazione di maternità costituiscono un esempio esecrabile di commercializzazione del corpo femminile e degli stessi bambini che nascono attraverso tali pratiche, che sono trattati alla stregua di merci. Ciononostante il ricorso a queste pratiche è in vertiginoso aumento e la maternità surrogata sta diventando un vero e proprio business".

Da qua il ricorso all'articolo 7 del codice penale con il quale si "stabilisce espressamente la punibilità per taluni reati anche se commessi all'estero, prevedendo una riserva di legge in materia, in forza della quale la presente proposta di legge interviene proprio sulla legge n. 40 del 2004, introducendo la punibilità del reato anche quando lo stesso sia stato commesso in un Paese straniero".

Maternità surrogata, la replica di Roccella a Trudeau

A proposito di questo tema, sono proprio della giornata odierna le parole del ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, interpellata sulle dichiarazioni Justin Trudeau che ieri si era detto "preoccupato per i diritti Lgbt in Italia". Confermando la replica diretta comunicata nelle scorse ore da Giorgia Meloni durante il G7 Hiroshima al del premier canadese, Roccella ha dichiarato: "Il Canada è un Paese dove si fa la pratica della maternità surrogata che viene ritenuta solidale ma in realtà solidale non è. La solidarietà si limita al fatto che siccome si ricorre ai cosiddetti rimborsi vengono remunerate di meno le donne ma non viene meno l'apparato di mercato che c'è intorno - ha proseguito il ministro a margine della visita al Salone del Libro -. Quindi le società che si occupano di maternità surrogata, le consulenze legali e i centri di procreazione assistita, di fecondazione artificiale, le bio banche per la crioconservazione dei gameti e così via. Tutto l'apparato è ovviamente un apparato di mercato".

Dunque, conclude Roccella, "dire che è solidale è una definizione per lo meno parziale".

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