Politica

Pisapia: "Sì alle adozioni da parte delle coppie gay"

Ieri l'appello del Santo Padre ai politici cattolici: "Il matrimonio tra uomo e donna va difeso". Vendola: : "Libera Chiesa in libero Stato". Il sì di Pisapia alle adozioni gay

Lo scontro sale di livello. All'appello lanciato ieri da papa Benedetto XVI ai politici cattolici affinché non cedano nella difesa della vita in ogni sua fase e della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, ha duramente replicato il leader del Sel Nichi Vendola invitando il Santo Padre a non intervenire nel dibattito sulle unioni omosessuali: "In una società pluralista non si può immaginare che una morale confessionale diventi una morale di Stato". In piena campagna elettorale, la sinistra radicale sta infatti facendo leva sui diritti civili per inserire nel programma da sottoscrivere con il Partito democratico anche il matrimonio gay. E c'è chi, come il sindaco Giuliano Pisapia, propone anche di legiferare affinché anche le coppie gay possano adottare dei figli.

Il dibattito rischia di spaccare la sinistra. Nel Pd il fronte cattolico e riformista non è vuole cedere alle pressioni di Vendola. Eppure il leader del Sel sta giocando la sua partita e, giorno dopo giorno, sta alzando la posta in gioco. Prima alcuni segnali, poi dichiarazioni nette che non ammettono diverse interpretazioni. A primi di settembre il governatore della Puglia ha detto chiaramente che, arrivato a 54 anni, vuole sposarsi con il suo partner: "Come cittadino, come persona e come cristiano voglio poter vivere una discussione vera e chiedere al mio Stato e alla mia Chiesa per quale motivo progetti d’amore non possono essere liberati da un tappo di Medioevo che tante volte ha ferito la nostra vita". Vendola ha attacco duramente l'Italia accusandola di avere "uno standard di diritti civili da repubblica islamica" e ha attaccatto pure la politica rinfacciandole di aver rinunciato a "una battaglia di principio". E non si è fermato qui. Intervistato qualche giorno dopo da Pubblico, il leader del Sel ha rilanciato: "Se ora potessi fare quello che voglio, farei un figlio. Credo che dobbiamo batterci per riconoscere il diritto delle coppie gay sia ai matrimoni che alle adozioni. La società italiana è matura". Un passo avanti che ha scatenato un acceso dibattito nel piddì mandando su tutte le furie esponenti come Beppe Fioroni e Rosy Bindi.

Non appena il Papa ha invitato i politici cattolici a non cedere, Vendola è entrato subito a gamba tesa. "Libera Chiesa in libero Stato - ha sottolineato, ieri sera, il laeder del Sel - non bisogna regredire al tempo del risorgimento e affermare che i vertici della Chiesa devono avere la libertà di proclamare i loro convincimenti ma la società pluralista deve avere la libertà di garantire a tutti uguali diritti". Secondo il governatore della Puglia, "il mondo cattolico è difficilmente unificabile da un messaggio come quello lanciato" dal Santo Padre. "Tanti cattolici sanno che il nemico della famiglia non è quel figlio che si bacia con un ragazzo ma la crisi, le politiche di austerità e le politiche della destra in tutta Europa", ha concluso Vendola chiedendo al Pontefice di evitare "parole così dure" perché producono "repliche intrise di anticlericalismo" e perché "quando i vertici della Chiesa si chiudono nel loro fortino non dobbiamo bestemmiare ma rilanciare il dialogo".

La battaglia sul matrimonio omosessuale non è più portata avanti soltanto da Vendola. A sostenere nella lotta il leader del Sel, ci sono infatti i sindaci "arancioni". Lunedì scorso, a Milano, sono partiti infatti i finti matrimoni gay. Finti perché non hanno alcun valore legale. Un'arma usata da Pisapia per dare un chiaro segnale ai palazzi romani. Tanto che le unioni civili sono solo il primo passo per il primo inquilino di Palazzo Marino. "Sono d’accordo con la possibilità di far adottare dei figli anche alle coppie omosessuali", ha spiegato Pisapia partecipando all’incontro dell’Italia dei Valori a Vasto. "Meglio avere dei genitori, anche se omosessuali, piuttosto che non averne affatto". Sulla stessa linea anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che, in un’intervista a Pubblico, si dice pronto a dare il suo contributo alla costruzione di un nuovo centrosinistra.

"I matrimoni e le adozioni gay sono temi su cui è necessario quanto prima legiferare - ha spiegato De Magistris - si avverte un vuoto normativo che risulta, oltre che ingiusto di principio, anche anacronistico essendo il Paese maturo per una nuova stagione di diritti e piena democrazia".

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