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"Con Giorgia rapporti idilliaci". La Russa spegne le polemiche

Il presidente del Senato replica con fermezza all'indiscrezione rilanciata da Dagospia: "Un ingiusto danno arbitrariamente cagionato ancor più che a me al partito Fdi"

"Con Giorgia rapporti idilliaci". La Russa spegne le polemiche

"Rapporti idilliaci": senza troppi giri di parole Ignazio La Russa spegne così le presunte tensioni con Giorgia Meloni. Il presidente del Senato ha smontato le polemiche nate in seguito all'indiscrezione di Dagospia su fantomatiche acque agitate in casa Fratelli d'Italia. Riflettori accesi sulla Lombardia, teatro di elezioni regionali a stretto giro di posta: il primo ministro si sentirebbe tradita sia dai "gabbiani di Rampelli", sia dal presidente del Senato. Un'indiscrezione bollente, che però non è passata inosservata: nettissima la presa di posizione della seconda carica dello Stato.

L'indiscrezione di Dagospia

"Giorgia Meloni è sempre più oltre la crisi di nervi: oltre ai Gabbiani di Rampelli, si sente 'tradita' anche da ‘Gnazio La Russa. La 'Ducetta' lo ha premiato con la presidenza del Senato, pensando che con la seconda carica dello Stato si quietasse, e in cambio ha ricevuto solo rogne", l'esordio di Dagospia. Se a Roma è arrivato il commissariamento, discorso diverso per Milano, feudo dei fratelli La Russa. E per questo, ha aggiunto Dagospia, "Donna Giorgia ha spedito sotto il Pirellone il suo responsabile organizzativo 'Minnie' Donzelli: l’obiettivo è censire le truppe a lei fedeli". Secondo il portale, il numero uno di Palazzo Madama avrebbe deliberatamente ignorato la missiva di fuoco firmata dalla leader di Fratelli d'Italia.

La secca smentita di La Russa

Come anticipato, la smentita di La Russa è arrivata immediata."Non è mia abitudine rivolgermi all’autorità giudiziaria neanche di fronte (come negli anni è capitato più volte) alle più inverosimili e offensive baggianate di quotidiani e riviste sempre politicamente orientate. Questo abituale mio comportamento vacilla però di fronte a quanto scrive oggi Dagospia", il j'accuse del presidente del Senato. Le voci di un dissidio sono"inventate di sana pianta" e arrivano nel pieno della campagna elettorale in vista delle regionali.

Come sarebbe"assolutamente inesistente" la lettera di fuoco spedita dal primo ministro. Stesso discorso per quanto riguarda il coinvolgimento di Donzelli, mai intervenuto a Milano per questa "irreale e fantasiosa vicenda". I rapporti con Meloni "sono idilliaci", la precisazione perentoria di La Russa, che ha puntato il dito contro "l'ingiusto danno arbitrariamente cagionato ancor più che a me al partito FDI".

Con la richiesta di pubblicazione della replica e di scuse, il politico ha chiuso l'intervento rimarcando di riservarsi ogni opportuna azione.

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