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La Meloni asfalta il Pd: "Una vergogna che finanzi Ong indagata"

Giorgia Meloni continua a perseguire il suo progetto per fermare le migrazioni irregolari e chiede tempo: "A me non interessano soluzioni effimere o risposte propagandiste"

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Fin dal suo insediamento a Palzzo Chigi, Giorgia Meloni ha avuto una visione sulla questione migratoria che sta portando avanti con costanza attraverso misure interne e di politica estera. Il recente decreto Cutro pone i primi paletti di questa ampia manovra, che punta a estirpare il problema alla radice, ossia intervenendo all'origine sulle partenze e i trafficanti. Tutto questo mentre l'opposizione rema contro con spregiudicatezza. "Abbiamo fatto un decreto dopo la tragedia di Cutro, per contrastare il traffico di esseri umani. Ed il Pd decide di finanziare una nave Ong indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, oltre che sotto sequestro per violazione del decreto Cutro. Questa è una vergogna", ha detto il premier, riferendosi alla raccolta fondi effettuata dal partito di Schlein per Open Arms.

Il percorso non sarà semplice o veloce, ma il governo ci sta provando. "La politica estera è sempre politica interna", ha spiegato il premier durante l’assemblea di Fratelli d'Italia, sottolineando come il suo governo debba ancora lavorare sodo per risolvere i problemi ereditati dalle precedenti amministrazioni. "So che molti di quelli che ci hanno votato speravano in risultati immediati. Non mi spaventa pagare uno scotto nel breve periodo, perché a me non interessano soluzioni effimere o risposte propagandiste che funzionano sul piano della comunicazione". L'obiettivo è una soluzione strutturale all'immigrazione irregolare in Italia e, di conseguenza, in Europa.

"È un lavoro immane, ci vorrà tempo, ma alla fine avremo la meglio sui trafficanti, fermeremo l'immigrazione illegale e gestiremo ordinatamente quella legale", ha proseguito Meloni, dando anche risposte a chi in questi mesi ha accusato il governo di immobilismo e di non essere adeguatamente impegnato su questo fronte. L'operazione che sta conducendo l'esecutivo a livello interministeriale "significa garantire all'Italia accordi e investimenti, aiutare le nostre aziende ad aprire nuove opportunità, significa garantire che il nostro punto di vista sia tenuto in considerazione nel dibattito internazionale".

Intanto sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa: circa 60 dalla mezzanotte di oggi. Lampedusa si appresta a battere il record, che era di fine agosto, quando sull'isola ci furono 65 approdi in 24 ore. Rischia di cadere anche il record sul numero di migranti sbarcati in 24 ore, risalente sempre ad agosto, ossia 2.172 migranti in 24 ore. "Il mare è pieno. Guarda caso arrivano tutti assieme", è l’osservazione più comune oggi tra i lampedusani. Nonostante siano abituati ai continui approdi sulla loro isola quanto sta accadendo oggi lascia stupiti anche loro.

Un motivo ci sarà.

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