
Diversi i ministri presenti nell’Aula della Camera, seduti ai banchi del governo, per il question time con la partecipazione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. A un certo punto, durante la seduta, un "fantasma" si aggira per l'emiciclo. È il deputato Riccardo Magi (+ Europa), che viene prontamente espulso dall'aula dal presidente Lorenzo Fontana. All'origine della protesta di Magi l'esigenza di richiamare l'attenzione dei media sui referendum che si terranno il prossimo 8 e 9 giugno.
Forze dell'ordine
La presidente del Consiglio spiega la linea del governo a difesa di chi lavora ogni giorno per la sicurezza dello Stato. "Con orgoglio abbiamo inasprito le pene per chi aggredisce agenti, militari, vigili del fuoco. Abbiamo previsto per loro una specifica tutela legale. Coloro che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al servizio potranno continuare a lavorare. Lo Stato sosterrà le loro spese legali fino a un massimo di 10.000 euro per ogni fase del procedimento. È una norma che io considero sacrosanta. Abbiamo introdotto queste norme di civiltà con quel disegno di legge sulla sicurezza che esponenti di altre forze politiche hanno definito un attacco alla libertà, ad esempio alla libertà di manifestare. Ora, ci sarà sempre la libertà di protestare, di manifestare in questa Nazione. Ma finché saremo noi al governo non ci sarà la libertà di insultare o malmenare chi ha scelto di sacrificarsi per difendere le persone per bene".
Disagio giovanile
"È mia intenzione istituire a Palazzo Chigi un gruppo di lavoro per affrontare la questione del disagio giovanile", ha detto la premier rispondendo a un interrogazione di FdI. "I nostri figli crescono in mondo completamento diverso da quello che abbiamo conosciuto, la nostra generazione è la prima che cresce figli completamente digitali, e a volte io mi sento un po disarmata perché non sono certa di comprendere fino in fondo i rischi che mia figlia corre".
Israele
"Non abbiamo condiviso diverse scelte e non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori, consapevoli come siamo che non è stato Israele a iniziare le ostilità e che c’era un disegno alla base dei disumani attacchi di Hamas e la crudeltà rivolta agli ostaggi", ha detto la presidente del Consiglio rispondendo ad Angelo Bonelli (Avs). ''Resto convinta - ha aggiunto la premier - che bisogna partire dal piano di ricostruzione proposto dai paresi arabi. È verso questo obiettivo che il governo continua a impegnarsi, lavorando con i leader della Regione, con i nostri partner europei, con gli Stati Uniti. Lo faremo mantenendo con tutti un dialogo aperto, franco, se necessario anche critico. Ed è esattamente per questo che non è nell'intenzione del governo italiano richiamare l'ambasciatore italiano in Israele".
Sicurezza territori
"Sono felice di annunciare che il Governo ha disposto l’invio di oltre 13.500 unità tra carabinieri, poliziotti e finanzieri per potenziare la sicurezza nei territori ai quali si aggiungono circa 3.000 vigili del fuoco", ha detto Meloni rispondendo ad una domanda in merito alle iniziative a tutela delle forze dell’ordine e del comparto del soccorso pubblico.
Italia-Germania
"Con l’avvio del mandato del cancelliere Merz - ha detto Meloni - abbiamo già iniziato a confrontarci su come Italia e Germania, le due principali potenze manifatturiere d’Europa, possano insieme dare un contributo concreto al rilancio della nostra base industriale, in primis del settore dell’auto. È un dialogo già avviato, rispetto al quale sono molto fiduciosa".
Clima e motore elettrico
"Continuiamo a ritenere sbagliato sul piano industriale ma anche sul piano geopolitico perseguire unicamente la transizione verso l'elettrico, le cui filiere oggi sono in gran parte controllate dalla Cina". La premier lo ha detto rispondendo ad un'interrogazione di Forza Italia.
Prezzi energia
"Purtroppo anche nel 2024 il prezzo medio dell energia elettrica in Italia ha superato quello di altre nazioni europee, anche per questo lo abbiamo posto tra le priorità stanziando oltre 60 miliardi di euro per sostenere famiglie e imprese, ma sono d accordo sul fatto che in attesa del nucleare la strada da percorrere sia quella di favorire meccanismi per fornire energia elettrica a prezzi svincolati da quelli della borsa". Nel rispondere a un'interrogazione di Azione sui rimedi ai gravi problemi di competitività del sistema produttivo nazionale, Meloni ha ricordato il Power Purchase Agreement, l'Energy Release e il meccanismo volontario introdotto nei contratti quinquennali a prezzo fisso per imprese industriali. "Nel dialogo con la Commissione europea sull'idroelettrico - ha aggiunto - intendiamo proporre gli stessi strumenti per fornire energia a prezzo concordato a determinate categorie".
Nucleare
"Confermiamo il nostro impegno per garantire all’Italia una fonte di energia che è sicura, pulita e a basso costo. L’iter del ddl delega va avanti. È stata trasmessa la richiesta per l’acquisizione del parere della conferenza unificata. Il testo sarà presto esaminato dal Parlamento e chiaramente lì conto trasversalmente sul contributo di tutte le forze politiche che comprendono quanto sarebbe importante sviluppare anche questa fonte d’approvvigionamento".
Difesa, botta e risposta con Conte
"Presidente Meloni, lei lo scorso 6 marzo al Consiglio europeo ha dato il suo primo fondamentale sì al piano di riarmo, per un investimento fino a 800 miliardi, di fatto per riarmare la Germania, mentre la situazione in Italia è diversa. Grazie a un altro suo sì l'Italia ha un cappio al collo per cui deve tagliare su tutto il resto tranne che sulle armi. Peraltro, questo piano di riarmo ci impedirà di progettare una difesa europea, questo sì era utile all'Italia e al resto dell'Europa. Lei ha detto priorità alle armi". Lo dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, illustrando la domanda dell'M5s a Giorgia Meloni nel corso del premier question time alla Camera.
"La domanda nostra è semplice: perché si è fatta fregare così in Europa per due volte?", conclude Conte.
Pronta la replica della premier: "Onorevole Conte sono molto affascinata da questa sua travolgente passione antimilitarista che nessuno aveva avuto modo di apprezzare quando era presidente del Consiglio, non la ricordo con la stessa linea quando da premier ha sottoscritto in pieno Covid e con un fondo sanitario nazionale con 18 miliardi di meno rispetto a oggi l’aumento delle spese militari. Non è la stessa persona - aggiunge - sarà stato uno dei tanti altri Giuseppi che abbiamo visto in questi anni".
E non poteva mancare la risposta del leader M5S: "Presidente Meloni, coglie sempre l'occasione per buttarla in caciara, e anziché fare la presidente del Consiglio ha delle reazioni fanciullesche. I fatti dicono che io ho portato la percentuale di Pil all'1,4%, abbiamo speso un miliardo per le armi, ma abbiamo portato 209 miliardi. Ci provi lei".
Sanità, duello con la Schlein
Uno dei momenti più tesi del Question time è stato il confronto tra Schlein e Meloni sulla sanità. La premier non accetta le accuse delle segretaria del Pd, scuote la testa e fa no platealmente con il dito. Ma Schlein incalza: snocciola i numeri, le percentuali dei tagli e dell'aumento delle spese sanitarie per gli italiani, "il 10% in più" con il governo della destra: "È una vera e propria tassa Meloni". Ma "per lei - dice rivolta a Meloni - è sempre colpa di qualcun altro, no? Le liste d'attesa sono essenzialmente colpa delle Regioni, il Governo ha fatto tutto quello che poteva. Così come i 25 mesi di calo della produzione industriale sono colpa dell'Europa.
Il fallimento dei suoi centri in Albania sono colpa dei giudici. Lei vive in un mondo fantastico" ma "dopo tre anni non ci sono scuse, presidente. La colpa non è degli altri, è vostra, è sua e gli italiani non sono fessi e lo vedono"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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