"Meno uno. A buon intenditor...". Anarchici ed estrema sinistra alzano il tiro dopo la morte di Kirk

A seguito dell'uccisione di Charlie Kirk, l'estrema sinistra italiana esce allo scoperto e minaccia. E sul muro la scritta contro l'onorevole: "Sardone appesa"

"Meno uno. A buon intenditor...". Anarchici ed estrema sinistra alzano il tiro dopo la morte di Kirk
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L'assassinio di Charlie Kirk, esponente del Maga, a opera di un cecchino durante un convegno nello Utah è allarmante per la deriva d'odio che gli ambienti estremi della sinistra stanno assumendo in un'escalation di violenza. A seguito di quel brutale omicidio, per il quale si cerca ancora un colpevole visto che l'uomo fermato è stato rilasciato, dagli ambienti estremisti si sono intensificate le minacce, che hanno assunto anche carattere esplicito, quasi a non temere alcuna conseguenza.

Lo fanno Osa e Cambiare Rotta, espressioni giovanili della Rete dei Comunisti, gruppi molto attivi in tutte le università e scuole superiori, di cui forse si sta sottovalutando la pericolosità. "A buon intenditor poche parole. Oggi è un giorno meno buio", si legge in un post pubblicato in mattinata sui loro profili social, con la foto di Charlie Kirk a testa in giù e sopra la scritta "-1". Chi è il "buon intenditor" a cui si rivolgono gli "studenti comunisti", come amano definirsi, che in passato hanno omaggiato i brigatisti? Questa sembra una malcelata minaccia nei confronti della classe politica, tanto che i loro stessi sostenitori sembrano spaventati dalla violenza delle parole espresse nel post e chiedono a Cambiare Rotta e Osa di fare un passo indietro. Ma la propaganda che è stata fatta fino a questo momento sembra associare il killer di Kirk ai partigiani e, di conseguenza, nei discorsi che si leggono sotto questo post pare che chiunque spari a un "fascista", considerando tale chiunque non sia di estrema sinistra, possa essere giustificato.

A questo si aggiunge la scritta lasciata in un muro di Sesto San Giovanni contro l'onorevole Silvia Sardone, eruoparlamentare e vice segretario della Lega. "Sardone appesa", si legge sulla parete, con accanto la A anarchica. "Un'enorme scritta da parte di chi mi vuole impiccata, probabilmente riconducibile ad ambienti della sinistra estrema visto il logo. Evidentemente le mie battaglie contro centri sociali e covi rossi di delinquenti danno fastidio. Se a certi signori non piacciono le mie posizioni e quelle della Lega sull'illegalità dei centri sociali o sul racket delle occupazioni, se ne facciano una ragione: continuerò a sostenerle, senza paura", ha dichiarato l'esponente della Lega.

"Non arretrerò di un millimetro e continuerò con determinazione la mia attività politica, esprimendo a testa alta idee e opinioni. La libertà di opinione non può e non deve essere messa a tacere", è la conclusione di Sardone. Ma il clima che si respira è sempre più cupo.

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