"Mettitelo in testa", "Avete fallito". Lite in diretta tra Friedman e Di Battista

Il giornalista attacca Putin: "Solo lui può porre termine alla guerra, ma non vuole la pace". L'ex 5 Stelle sbotta: "Ora è tutto in mano sua? Chapeau, bel capolavoro"

"Mettitelo in testa", "Avete fallito". Lite in diretta tra Friedman e Di Battista
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È la vigilia del vertice di Istanbul: Vladimir Putin accetterà di sedersi al tavolo con Volodymyr Zelensky o farà saltare tutto? Le sorti di un accordo per la pace sono nelle mani dello zar, che dovrà dimostrare di essere davvero intenzionato a seguire la via diplomatica per arrivare a una soluzione e far cessare le armi. Su questo punto è nato un acceso scontro tra Alan Friedman e Alessandro Di Battista, che hanno due opinioni completamente differenti sia sulla natura e sul corso della guerra sia sulla postura occidentale nei confronti della Russia.

Nello studio di Dimartedì, programma in onda su La7, è scoppiato un botta e risposta tra i due. Da una parte il giornalista ha fatto notare che Putin è chiamato ad accettare il dialogo con Zelensky altrimenti sarà svelato e confermato il suo bluff; dall'altra l'ex parlamentare del Movimento 5 Stelle ha criticato la narrazione dell'Occidente e si è scagliato contro l'Unione europea e il gruppo dei Paesi volenterosi. Inevitabile, dunque, il litigio.

Di Battista ha parlato di "politici falliti" riferendosi ai volenterosi, accusandoli di non contare niente e di non poter fare nulla. Dunque, per l'ex grillino, a contare davvero sono Xi Jinping, Putin e Donald Trump. "Mi auguro ci possa essere un negoziato, credo che ci sia il desiderio da parte di qualcuno di sabotarlo", ha aggiunto. Ma in realtà è proprio il leader russo che non ha ancora fatto sapere se volerà a Istanbul, motivo per cui c'è l'ipotesi di reagire con nuove sanzioni durissime. Una risposta che ha fatto scatenare Dibba.

"Gli hanno applicato 16 pacchetti di sanzioni, ora i leader europei minacciano il 17esimo in caso di non tregua di 30 giorni. Ma lui francamente se ne infischia di tutto questo. La Russia non è crollata nonostante le balle che ci hanno raccontato per tre anni e mezzo", ha affermato l'ex deputato 5S. Secondo cui ora Mosca sarebbe più forte di prima, potendo vantare un importante supporto internazionale e il controllo dei territori più ricchi dell'Ucraina. Insomma, "oggi Putin ha il coltello dalla parte del manico". La ricetta? A suo giudizio, l'Europa a inizio conflitto avrebbe dovuto coinvolgere attori come i Brics e nominare un inviato speciale per l'Ucraina.

Un copione che ovviamente ha innescato la reazione di Friedman, che ha bollato l'uscita di Di Battista come una "sterile polemica demagogica" senza alcuna concretezza. Infatti ha ricordato che Zelensky ha subito accettato il faccia a faccia con Putin, che invece non ha ancora sciolto le riserve e la sua presenza a Istanbul resta un'incognita. "Ha smascherato il fatto che Putin non vuole la pace", è la convinzione del giornalista. Che poi si è rivolto direttamente all'ex 5 Stelle: "Mettitelo in testa, è Putin che può porre termine a questa guerra, solo lui può farlo e non vuole la pace".

Immediata la risposta di Dibba, che ha applaudito in maniera ironica: "Ora tutto è in mano di Putin? Chapeau, bel capolavoro. Siete stati bravissimi. Parlate di demagogia, ma avete totalmente fallito".

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