Urla contro Valditara ma sbaglia ministro: lo scivolone della contestatrice rossa

Ha interrotto la presentazione del libro di Giuseppe Valditara insieme a Christian Raimo ma Giulia Mingozzi ha confuso il ministro dell'Istruzione con quello dell'Università

Urla contro Valditara ma sbaglia ministro: lo scivolone della contestatrice rossa
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Presentazione affollata per Giuseppe Valditara in centro a Roma, dove circa 200 persone hanno assistito ai dialoghi dell'autore sul volume "La scuola dei talenti". Con il ministro dell'Istruzione c'era anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Tutto è andato bene, il dibattito si è svolto in modo civile e proficuo finché non si sono presentati quattro esponenti dell'opposizione che con i megafoni hanno disturbato un incontro civile. Il canovaccio è sempre lo stesso: a sinistra non accettano che gli esponenti della destra possano riunirsi per discutere di temi di loro interesse. Cavalcano l'antidemocrazia professandosi guardiani della democrazia, facendo carta straccia della Costituzione che garantisce a tutti, non solo chi alza il pugno chiuso, libertà di parola e di pensiero. Tra i 4 contestatori del ministro spiccavano Christian Raimo e Giulia Mingozzi.

Il primo, ex assessore del Municipio III, negli anni ha chiesto la liberazione di Cesare Battisti, protagonista degli Anni di Piombo come membro del gruppo terrorista Proletari Armati per il Comunismo. Oggi è un insegnante di liceo, che dopo varie polemiche per le sue esternazioni, provocatorie o meno, si è dimesso dall'incarico di assessore, ufficialmente per seguire con più attenzione la carriera scolastica e i suoi studenti. Al suo posto, però, è arrivato Luca Blasi, esponente dei centri sociali di lotta di Roma. Raimo pochi giorni fa si è presentato in tv, su La7, con un enorme cartellone con su scritti quelli che ha definito come gli omicidi della polizia degli ultimi settant'anni. Una protesta, la sua, in risposta agli scontri di Pisa e Firenze, un atto d'accusa contro le divise impegnate a mantenere l'ordine pubblico.

Con lui, c'era Giulia Mingozzi, nota negli ambienti dei collettivi rossi romani. Studentessa non ancora ventenne, al secondo anno di scienze politiche, è una nostalgica del Partito comunista italiano che guarda al socialismo sovietico. Attualmente coordinatrice provinciale romana della Rete studenti medi e vicina al Partito democratico, Mingozzi durante la contestazione per niente democratica durante la presentazione ha usato lo stesso registro che viene usato dai gruppi della sua galassia quando vengono contestate le manifestazioni a loro non gradite nelle università italiane. "Lui è il mio ministro, dovrebbe rispondere a me e agli insegnanti, che hanno fatto delle domande ben precise", ha gridato mentre le persone attorno a lei avrebbero solamente voluto ascoltare una discussione democratica e non sguaiata.

Qualcuno dovrebbe anche far notare alla ragazza che il ministro Valditara non è il suo ministro. Il suo ministro è Anna Maria Bernini: essendo lei una studentessa universitaria deve rapportarsi con il ministero dell'Università e della Ricerca, non con quello dell'Istruzione del Merito. In quegli ambienti c'è gran confusione, come quando si assoldano nelle schiere dei "minorenni" giovani barbuti con le rughe per i quali si stracciano le vesti quelli de "giù le mani dai nostri ragazzi", quando ci sono gli scontri con la polizia.

"Il fatto che l'evento non fosse a porte chiuse ha, purtroppo, fornito l'occasione per interruzioni di contestatori con affermazioni poco pertinenti e modalità inopportune, non so se improvvisate o precedentemente organizzate. In particolare, dopo aver menzionato urlando il 'ridimensionamento (Sic)' delle scuole, una ragazza definitasi studentessa ha affermato frasi del tipo: 'Lei è il mio Ministro, deve ascoltarmi'. A parte il fatto che Il programma non prevedeva interventi che comunque, eventualmente, avrebbero dovuto essere moderati dalla giornalista Pini, queste incursioni aggressive, ricondotte impropriamente al diritto di manifestazione del proprio pensiero, superano tutti i limiti che tale libertà incontra. In primis la verità di quanto dichiarato e la dignità altrui", spiega a ilGiornale.it Anna Tiseo, dirigente scolastico dell'Isiss Marco Polo - Carlo Cattaneo di Cecina, presente a Roma per l'occasione.

"Ho cercato, nonostante, la concitazione del contesto, di spiegare che non è possibile pretendere che un Ministro parli con tutti i propri studenti (universitari poi ..) e che ogni studente, docente ma anche dirigente possa arrogarsi il diritto di essere ricevuto ed ascoltato quando vuole. Che non era né il contesto né il modo perché le questioni della scuola vanno affrontate ai tavoli competenti con chi ha ricevuto un mandato rappresentativo", prosegue Tiseo, rammaricata che a causa dell'incursione non le sia stato possibile avere un confronto con il ministro Valditara durante il firmacopie, come lei e gli altri presenti avrebbero desiderato. "Avrei voluto ringraziare il Ministro per i ringraziamenti (scusate il gioco di parole) che sono nella prima pagina del suo libro. Noi che viviamo ogni giorno la scuola, se potremo, saremo sempre disponibili ad un dialogo corretto e sereno con qualsiasi Ministro di qualsiasi forza politica che mostri interesse per i problemi reali della stessa.

Aggiungo che ad alcuni giovani mancano i fondamenti dell'educazione civica che sono nella nostra Costituzione, che andrebbe insegnata in tutte le scuole da docenti diritto", è la sua conclusione.

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