Squillano le trombe del governo, piovono elogi e complimenti, è fatta, siamo salvi. Sull’onda dell’euforia la Borsa fa un balzo manco fosse Balotelli. Dopo la notte dei tricolori sventolanti per il 2 a 1 sulla Germania, l’Italia mediatica festeggia il successo al vertice salva euro. Sul piano formale c’è del vero, non fosse che la Merkel ha dovuto ammorbidire alcune sue posizioni. Ma su quello sostanziale c’è poco da esultare. Ci svegliamo uguali a ieri e per il domani non c’è traccia di meno tasse e più occupazione, di più sviluppo e più tagli. Se ne sono subito accorti i mercati finanziari, che, ben più di quelli azionari, sanno leggere le carte e non si fanno prendere dall’euforia o incantare dalle conferenze stampa. Tanto che lo spread è rimasto ben sopra i 400 punti, area da allarme rosso pieno. È successo che Monti e altri hanno convinto la Merkel su due punti. Il primo è un piano salva banche, comune agli Stati membri, primo passo di una unità bancaria europea che resta però ben lungi dal realizzarsi. Il secondo è un piano salva Stati: chi è in difficoltà chiede aiuto e gli altri si impegnano ad acquistare i suoi bond, in modo da abbassare lo spread ed evitare il fallimento. In entrambi i casi c’è un piccolo problema: le casse europee sono praticamente vuote, togliere soldi da una parte per metterli da un’altra è un trucco contabile efficace a tappare falle, non a salvare la vita.E c’è poi il problema che se l’Italia dovesse lanciare l’sos perderà di fatto la sua sovranità. La Germania ha infatti rinunciato a mettere nero su bianco la parola «commissariamento», ma ha posto condizioni tali che Monti, in caso di necessità, salverebbe la faccia ma non il fondoschiena, suo e soprattutto nostro. È vero che poteva andare peggio, ma quello di Monti resta un bluff. I prossimi giorni diranno se e quanto efficace. Ed è anche una forzatura attribuirsi tutti i meriti di quel poco che si è portato a casa.L’alzare la voce del Pdl sull’euro killer e sulla possibilità di far cadere un governo che fosse tornato a mani vuote da Bruxelles ha certo rafforzato il premier nelle trattative. Così come aver approvato, a costo di perdere consensi, leggi e riforme bufala ha aiutato più Monti che gli italiani Ma lasciamo stare le medaglie.
Quello che temo è che anche eventuali effetti positivi di questo accordo non li vedremo nelle nostre case e aziende. Ci vuole di più, pretendiamo di più. Il governo Monti non cadrà domani, come era possibile, ma non può certo considerarsi al sicuro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.