Monti bluffa e respira

Approvato lo scudo voluto dall’Italia e il governo canta vittoria. La Borsa abbocca (+6%), lo spread no: resta oltre quota 400

Monti bluffa e respira

Squillano le trombe del governo, piovo­no elogi e complimenti, è fatta, siamo salvi. Sull’onda dell’euforia la Borsa fa un balzo manco fosse Balotelli. Dopo la not­te dei tricolori sventolanti per il 2 a 1 sulla Ger­mania, l’Italia mediatica festeggia il succes­so al vertice salva euro. Sul piano formale c’è del vero, non fosse che la Merkel ha dovuto ammorbidire alcune sue posizioni. Ma su quello sostanziale c’è poco da esultare. Ci svegliamo uguali a ieri e per il domani non c’è traccia di meno tasse e più occupazione, di più sviluppo e più tagli. Se ne sono subito accorti i mercati finanziari, che, ben più di quelli azionari, sanno leggere le carte e non si fanno prendere dall’euforia o incantare dalle conferenze stampa. Tanto che lo spread è rimasto ben sopra i 400 punti, area da allarme rosso pieno. È successo che Monti e altri hanno convin­to la Merkel su due punti. Il primo è un piano salva banche, comune agli Stati membri, pri­mo passo di una unità bancaria europea che resta però ben lungi dal realizzarsi. Il secon­do è un piano salva Stati: chi è in difficoltà chiede aiuto e gli altri si impegnano ad acqui­stare i suoi bond, in modo da abbassare lo spread ed evitare il fallimento. In entrambi i casi c’è un piccolo problema: le casse europee sono praticamente vuote, togliere soldi da una parte per metterli da un’altra è un trucco contabile efficace a tap­pare falle, non a salvare la vita.E c’è poi il pro­blema che se l’Italia dovesse lanciare l’sos perderà di fatto la sua sovranità. La Germa­nia ha infatti rinunciato a mettere nero su bianco la parola «commissariamento», ma ha posto condizioni tali che Monti, in caso di necessità, salverebbe la faccia ma non il fon­doschiena, suo e soprattutto nostro. È vero che poteva andare peggio, ma quel­lo di Monti resta un bluff. I prossimi giorni di­ranno se e quanto efficace. Ed è anche una forzatura attribuirsi tutti i meriti di quel poco che si è portato a casa.L’alzare la voce del Pdl sull’euro killer e sulla possibilità di far cade­re un governo che fosse tornato a mani vuote da Bruxelles ha certo rafforzato il premier nelle trattative. Così come aver approvato, a costo di perdere consensi, leggi e riforme bu­fala ha aiutato più Monti che gli italiani Ma lasciamo stare le medaglie.

Quello che temo è che anche eventuali effetti positivi di questo accordo non li vedremo nelle nostre case e aziende. Ci vuole di più, pretendiamo di più. Il governo Monti non cadrà domani, come era possibile, ma non può certo consi­derarsi al sicuro.

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